Mi sono accartocciata

nel tuo ultimo battito.

 

Sei il ricordo postumo

di una breve vita da farfalla.

 

Fantasticato volto,

immaginato nome,

indimenticato amore.

 

 

 

 

Perdita in attesa

 

 

Si torna

a braccia vuote.

 

La casa,

pronta ad essere nido,

diventa tomba.

 

Il grembo vuoto

reclama

la presenza sfuggita.

 

Non mostratemi

bebè paffuti,

pappe e corredini.

 

Da tre

si diventa

zero.

Perché il dolore annienta.

 

 

 

 Presa dal Cielo,

ci hai lasciati nella Valle Lacrimosa,

ma con la Luce

di un tuo sorriso

intercedi per noi

mediando,

 tra Cielo e terra…

 

 

 

L’Assisiate famoso

mi accompagna

nel giro:

a San Damiano

in meditata orazione

contemplo

le pietre

che ti accolsero

inferma.

 

Nel tuo tempio

claustrale

il tuo corpo

rischiara

i sentieri profondi

dei miei cammini

inoltrati.

 

Eredità di vergini

dietro grate

serene

hai lasciato

ai pellegrini

zainati

 e senza bordone.

 

 

Assisi - Chiostro di San Damiano

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