Emozioni tra pannelli e didascalie

 

 

 

 

 

      Installazioni, sculture e fotografie realizzate dai ragazzi del centro diurno Jona nel cortile di Palazzo Tursi a Genova dal 6 al 14 novembre 2024

 

 

Vorrei essere un bimbo che cerca il proprio volto nell’anima di chi lo ama.

 

 

Vorrei rubare certe ali per sorvolare sulle mie angosce, allontanandomi.

 

 

Vorrei ascoltare le storie rinchiuse nell’anima delle immagini.

 

 

Vorrei ornare di colori tutti gli specchi che incontro, sfruttando antiche vesti immalinconite.

 

 

Vorrei chiedere a certi occhi di tentare nuovi sguardi, scordando quelli usuali.

 

 

Vorrei evitare gli specchi per non incontrare le mie rughe, figlie di dolori invecchiati.

 

 

Vorrei annullarmi, avendo fiducia in un particolare vulcano.

 

 

Per ora mi limito a rifugiarmi in una galleria…

 

 

 

Per saperne di più:

 

https://www.anffas-genova.org/mostra-artistica-come-in-uno-specchio

 

https://smart.comune.genova.it/comunicati-stampa-articoli/mostra-come-uno-specchio-nel-cortile-di-palazzo-tursi?fbclid=IwY2xjawGbFx1leHRuA2FlbQIxMAABHYEDVaDiQLiyb-zy6nYdfEmSY0JnjKdM4QvqvhDeQvPqp-SD-Gmjpplg_w_aem_HPnltTtQU4uEGG2J3bXtHA

 

         Visita alla mostra scegliendo, con criteri personalissimi, un’immagine per ogni tema proposto…

 

I sentimenti si annidano nelle forme immobili di Staglieno; l’obiettivo di una macchina fotografica li rivela, esaltandoli con scatti colmi di sensibilità.

 

La rassegnazione si incarna in un volto con lo sguardo triste che si posa su un libro di preghiere.

 

La speranza è in una giovanissima dai bei capelli che legge un libro, forse scorgendovi tracce di un futuro sorridente.

 

Il coraggio si manifesta in una donna decisa mentre osserva una sfida che solo lei comprende.

 

La perseveranza si offre di spalle. Il volto va immaginato, cercando un sogno.

 

Per saperne di più:

https://www.funerali.org/cimiteri/valorizzazione/quello-che-le-donne-dicono-rassegna-fotografica-di-claudia-torello-allo-staglieno-72829.html

          Genova - Palazzo Ducale dal 25 aprile al 1° settembre 2024

 

 

Quando, qualche mese fa, ho visto una locandina che preannunciava questa mostra ho capito che l’avrei dovuta a vedere a qualunque costo, in qualunque umore e in qualunque stato della malattia (che si diverte a non dare tregua!).

Quindi, eccomi, emozionata e curiosa, pronta a questo incontro con l’arte che incarna un sentimento.

 

 

 

Non solo arte!

Ecco un testo scientifico seicentesco che forse potrebbe rispondere a tante mie domande!

 

Dissertatio medica de NOΣTAΛΥIA - 1688

 

 

Uno schema per provare a catalogare le nostalgie, in cui ognuno può scegliere la tipologia in cui riconoscersi…

 

 

 

Quella che più patisco io è certamente la nostalgia della felicità, pensando ai tempi in cui un bambino dell’est animava certi periodi dell’anno.

 

 

 

Una scultura mi invita a confidarle le mie tristezze.

Nel buio silenzioso percepisco le sue emozioni che si uniscono alle mie.

 

Cristofaro Marzaroli – Nostalgia - 1864

 

 

Anche Odisseo ha tempo per ascoltare i miei pensieri, invitandomi a cercare nuove strade.

 

Giorgio de Chirico – Autoritratto come Odisseo – 1922-1924

 

 

Quanto mi riconosco in Demetra!

Anch’io mi strapperei i capelli, se già la chemioterapia non avesse fatto il suo mestiere…

 

Evelyn De Morgan – Demetra in lutto per Persefone - 1906

 

Simile ad Enea, vorrei fuggire dalla mia vita – come da una città in fiamme – portando con me gli affetti più cari.

 

Pompeo Batoni – Enea fugge da Troia – 1754-1757

 

 

Un’opera, creata per tutt’altro intento, mi suggerisce la nostalgia per i monti e sentieri che la malattia non mi fa più frequentare…

 

Andrea Gastaldi – L’addio dell’esiliato all’Italia – Prima metà dell’800

 

 

Il ritratto di Pieranesi mi riporta a uno dei miei ultimi viaggi, quando – qualche anno fa – in una mostra romana tante sue opere mi hanno affascinato.

 

Pietro Labruzzi – Ritratto di Giovanni Battista Pieranesi -1779

 

 

Cerco consolazione in Lord Byron, troppo assorto per dedicarsi a me!

 

Giacomo Trecourt – Lord Byron sulla sponda del mare ellenico – 1850

 

 

Mi immergo nella Malinconia, sapendo di essere senza salvezza.

 

Sexto Canegallo – Specchio d’acqua. La Malinconia - 1925

 

 

La nostalgia di chi non c’è più mi cattura in una tela, pensando a qualche prossimo incontro.

 

Otto Vermehren – d’après Arnold Böcklin – L’isola dei morti – 1900-1915

 

 

Gli emigranti mi portano al mio lavoro, crudelmente trascurato negli ultimi tempi.

 

Raffaello Gambogi – Emigranti – 1894 circa

 

 

Vorrei consolare certe figure tristi…

 

Luigi Selvatico – Partenza mattutina. Veduta interna di una stazione con figure – 1899 circa

 

 

Un’opera di Bistolfi mi fa sognare di visitarne la gipsoteca a Casale Monferrato, se la malattia concederà una tregua.

 

Leonardo Bistolfi – Il desiderio della riva lontana, Modello per il Monumento a Giuseppe Zanardelli – 1908-1909

 

 

Mi fermerò qui. Ho trovato un quadro in cui specchiarmi!

 

Ruggero Savinio – Malinconia I - 1987

 

 

 

 

Per saperne di più:

 

https://palazzoducale.genova.it/mostra/nostalgia/

 

 

 

        Mostra polisensoriale con foto e video di Valentina Cresta, Simonetta Mazza e Luciano Rosselli

Dal 18 al 29 marzo 2024 al Centro Civico Buranello di Genova - Sampierdarena

 

 

 

Una donna mi volta le spalle, come il destino in questi tempi.

 

Luciano Rosselli, Buio e luce

 

 

 

 

Frugo in antichi cassetti, sperando – soprattutto - di trovare disegni infantili…

 

Luciano Rosselli, Sogni nel cassetto

 

 

 

Aspetto di entrare in una casa grandiosa, dove so di essere attesa.

 

Luciano Rosselli, La forma esteriore

 

 

 

Mi aggiro in una stanza che, non so perché, mi sembra familiare.

 

Luciano Rosselli, I profumi del passato

 

 

 

Provo a specchiarmi, riconoscendo a fatica i miei tratti sbiaditi.

 

Luciano Rosselli, Figure che dialogano

 

 

 

Ammiro un altare, ascoltando preghiere prigioniere del tempo.

 

Simonetta Mazza, Cattedrali nel deserto

 

 

 

Finalmente trovo qualcosa da leggere!

 

Valentina Cresta, Il salone dei libri

 

 

 

 

Percorro nervosamente un corridoio, non trovando via d’uscita.

 

Valentina Cresta, Vivaci prospettive

 

 

 

 

Aspetto che arrivi qualche consolazione, forse sognando una nuova vita.

 

Valentina Cresta, La navata sotto il cielo

 

 

 

 

Mi ritrovo in un luogo in cui sono già stata, prima che il mio mondo cambiasse.

 

Valentina Cresta, Luce in fondo al tunnel

 

 

 

 

Ecco dove vorrei fuggire, per non sapere più niente di me.

 

Valentina Cresta, Trompe l’oeil

 

 

 

 

Adesso mi fermo qui. Mi stravacco nella poltrona a bere, cercando di dimenticare le malinconie.

 

Simonetta Mazza, Come due gocce d’acqua

 

 

 

 

 

 

Per saperne di più:

https://www.mentelocale.it/genova/49175-urbex-la-seduzione-dell-abbandono-mostra-polisensoriale-con-foto-e-video-sui-luoghi-disabitati.htm

 

 

 

         Genova, Palazzo Ducale, dal 16 novembre 2023 al 1° aprile 2024

 

La terapia ha rubato la mia amata chioma.

Ora dei fittizi e amatissimi “capelli temporanei” occultano la triste calvizie.

Per una sorta di inspiegabile pudore aggiungo sempre un copricapo o qualche ornamento e non mi mostro mai con la sola parrucca chemioterapica.

Sperando di non essere irriverente, tra le sale della mostra genovese dedicata ad Artemisia Gentileschi mi concentro sulle capigliature dipinte, cercando ispirazione per valorizzare la mia.

 

 

 

 

Potrei, tanto per darmi importanze, procurarmi qualche ramo d’alloro e sentirmi un’artista!

 

Artemisia Gentileschi – Autoritratto in veste di pittura – 1630-1635

 

 

Potrei, come faccio spesso, coprirmi completamente il capo sembrando una suora.

 

Carlo Maratti – Ritratto di Giovanna Garzoni – 1665 circa

 

 

Potrei, in preda al romanticismo, mettermi dei fiori tra i capelli. Certamente attirerei l’attenzione!

 

Orazio Gentileschi – Santa Cecilia alla spinetta con un angelo – 1615-21 (particolare)

 

 

Potrei, nei momenti di maggiore inquietudine, indossare un turbante, come fanno molte donne in terapia.

Orazio Gentileschi – Ritratto di giovane donna come Sibilla – 1620 circa

 

 

Potrei, imitando la Madre celeste, appoggiare sulle chiome un tulle leggero, sognando di essere una mamma che allatta il suo piccolo.

Artemisia Gentileschi – Madonna con Bambino – 1616-1618

 

 

Potrei, esagerando un po’, ornarmi con fiori e gioielli. Ma forse è proprio troppo per me!

Bernardo Strozzi, il Cappuccino – Santa Cecilia con le teste di Valeriano e Tiburzio – 1618-1620 circa (particolare)

 

 

Potrei, nei momenti di sconforto, limitarmi a indossare qualcosa di semplice, sperando in tempi migliori.

Antiveduto Gramatica – Giuditta e la sua ancella con la testa di Oloferne – 1621 circa (particolare)

 

 

Potrei, con l’autostima a mille, mettermi una corona in testa. Ma non ci andrei in giro…

Artemisia Gentileschi – La morte di Cleopatra – 1620 circa (particolare)

 

 

 

Termino, abbandonandomi alla malinconia, osservando chi è famosa per i suoi lunghi capelli….

Luca Cambiaso – Maddalena – 1565 circa

 

 

 

 

 

Per saperne di più:

 

https://palazzoducale.genova.it/mostra/artemisia-gentileschi/

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Pertanto non può essere considerato in alcun modo un prodotto editoriale ai sensi della Legge n.62 del 2001.

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