Luoghi

 

Appunti distratti di viaggio

 

 

 

        Un’improbabile giornalista di moda si aggira nel borgo della Val Pentemina nel periodo natalizio, analizzando qualche capo d’abbigliamento…

 

 

Il fazzoletto per capelli

 

Il fazzoletto per capelli è certamente il must della stagione; lo si può portare in tinte vivaci o sobrie a seconda dell’età, dell’occasione e – perché no? – dell’umore.

Eccone tre esempi, perfetti per fare il bucato al trogolo anche nelle giornate più fredde.

 

 

 

L’accessorio è adattissimo anche alle più giovani che possono indossarlo con una sciarpa intonata…

 

 

 

…oppure con una maglia che ne richiami il colore.

 

 

Non dimentichiamo che il fazzoletto per capelli (come una bandana o un turbante) è efficacissimo anche per nascondere la triste caduta dei capelli causata da terapie oncologiche invasive….

 

 

 

Questo copricapo si rivela poi fondamentale quando occorra trasportare un secchio sulla testa!

 

 

 

Lo scialle di lana

 

Mai rischiare di uscire senza!

Essenziale in tinta unita è un passe-partout perfetto per ogni evenienza!

 

 

Bicolore, forse un po’ più audace, ma altrettanto funzionale.

 

 

Con lunghe frange è perfetto per una serata particolarmente elegante!

 

 

In formale blu scuro è adattissimo per i momenti lavorativi.

 

 

A righe è l’ideale per un’uscita con i bambini!

 

 

Il grembiule

 

È un capo indispensabile per le giornate dinamiche di signore e signorine.

Va indossato sopra la gonna o il vestito in molteplici occasioni.

A cominciare – naturalmente – da quando si è impegnate nelle faccende domestiche.

 

 

Eccone un modello a fiorellini adatto a tutte le età (e a tutte le tasche!).

 

 

In tinta unita chiara va benissimo quando si deve accompagnare un figlio a fare il chierichetto.

 

 

Alle neomamme si consiglia una fantasia a righe verticali, capace di mascherare qualche rotondità eccessiva post-partum.

 

 

Il grembiule, sciccosissimo, in pizzo va riservato alle grandi occasioni, come quando ci si dedica al ricamo!

 

 

La gonna

 

Di colore scuro, con qualche fantasia, è l’ideale per la silver generation! Eventualmente intonata al copricapo!

 

 

 

A linee verticali è utile per slanciare la figura!

 

 

In un caldo colore vivace per consolarsi nei momenti di malumore….

 

 

A fiori è molto audace; solo per grandi occasioni!

 

 

Elegantissima in nero, da abbinare ad un soprabito grigio.

 

 

 

Il velo

 

Indossato di colore chiaro su una veste azzurra è riservato ad una soltanto.

 

 

 

 

 

Fotografie scattate nel dicembre 2023

 

 

Per saperne di più:

 

https://www.pentema.it/il-presepe/

        In cerca della poetessa Antonia Pozzi

 

19 settembre 2023

Oggi è il mio compleanno. Potrebbe essere l’ultimo. Festeggio andando sulle tracce di un’amata poetessa…

 

Saluto una porta che forse un giorno ha colpito anche i suoi occhi.

 

 

Forse questo lavatoio potrebbe raccontare di qualche incontro con la giovane villeggiante milanese.

 

 

Eccomi alla sua casa.

Come vorrei essere ospite di queste stanze, conversando con ogni oggetto intriso di poesia.

 

 

 

La vetrina della biblioteca del paese mi fa pensare a quanto Antonia Pozzi sia ancora presente nel mondo.

 

 

Forse la sua anima vaga ancora per queste strade…

 

 

 

Forse i suoi occhi hanno fissato questo affresco prima di me.

 

 

Entrando nella chiesa di Sant’Eusebio mi preparo a osservare delle immagini legate ad Antonia1.

 

 

Le parole dedicate al destino, mi fanno riflettere sul mio e sgorgano lacrime fresche.

 

 

Leggendo i versi di “Bontà inesausta” penso a quanto – nel futuro imminente - mi mancherà il camminare sui monti…

 

 

 

Ha lo stesso effetto il brano di una lettera.

 

 

Una fonte – con la poesia “Acqua alpina” – mi offre uno spiraglio di gioia in questa giornata colorata di malinconia.

 

 

 

Sosto in preghiera solitaria presso la cappelletta Chiaravalle nel giardinetto dell’asilo dedicato ad Antonia. Ringrazio il Cielo per i pochi giorni che mi restano.

 

 

 

Osservo il paese che custodisce ancora l’eco dei passi della giovane Antonia.

 

 

Mi dirigo verso l’ultima dimora della poetessa, con l’emozione di un pellegrino che si avvicina alla sua meta.

 

 

Presso il cimitero mi abbandono alla poesia in cui mi riconosco in questa fase della vita, affidata alla terapia oncologica…

 

Novembre

E poi – se accadrà ch’io me ne vada –

resterà qualchecosa

di me

nel mio mondo—

resterà un’esile scìa di silenzio

in mezzo alle voci—

un tenue fiato di bianco

in cuore all’azzurro –

Ed una sera di novembre

una bambina gracile

all’angolo d’una strada

venderà tanti crisantemi

e ci saranno le stelle

gelide verdi remote —

Qualcuno piangerà

chissà dove – chissà dove –

Qualcuno cercherà i crisantemi

per me

nel mondo

quando accadrà che senza ritorno

io me ne debba andare

 

 

 

 

Fotografie scattate il 19 settembre 2023

 

1 https://valsassinacultura.it/cosa-vedere/chiesa-di-santeusebio-in-pasturo/

 

 

Per saperne di più:

 

http://www.antoniapozzi.it/

 

https://www.montagnelagodicomo.it/listings/percorso-poetico-antonia-pozzi/

 

 

 

 

         Una sera di dicembre, fuggendo al Natale imminente, in cerca di luci e colori.

E di comfort food!

 

 

 

 

 

Un’insegna con caratteri capitali invita lo sguardo.

 

 

I palloni ricordano un gioco amato dal mio bimbo dell’Est.

 

 

Cerco i colori che possano riportarmi al mio cuore, pur con le feste imminenti.

 

 

Dei personaggi, forse arrivati dalla mia infanzia, mi invitano a un volo.

 

 

E se volessi fare il giro del mondo?

 

 

 

 

 

Una frase invita ad un assaggio.

 

 

I colori illuminano il buio.

 

 

E se volessi sfidare il destino?

 

 

O avventurarmi in una terra vivace….

 

 

…per poi tornare nella capitale italiana?

 

 

Scorgo una croce in lontananza che si unisce alle luci festose.

 

 

 

 

 

 

 

Fotografie scattate nell’inverno 2021

Vorrei tornare al Roseto Fineschi, proprio dove ho iniziato a lasciare la vita, consapevole di una nuova esistenza, portatrice di morte, nel mio ventre stremato.

 

 

 

Abbraccerei ogni albero, sognando di trarne risanamento prezioso.

 

 

Leggerei ogni pannello, prendendo appunti e respirando i profumi.

 

 

Aguzzerei lo sguardo in cerca di dettagli e di non scontati punti di vista.

 

 

Mi identificherei nelle rose morenti, sentendo il sibilo della fine imminente.

 

 

Chiederei alle rose di donarmi un ricordo di bellezza da portare nel viaggio verso l’eternità.

 

 

 

Camminerei nei viali, come una regina che esplora il suo regno.

 

 

Sceglierei quale rosa donare ad ogni amica, come omaggio d’addio per farmi tenere nel cuore.

 

 

 

 

Mi farei raccontare il passato di ogni creatura, destinata a continuare a vivere.

 

 

Imparerei la storia degli ibridatori, emozionandomi per le vite appassionate.

 

 

Ruberei una rosa da portare alla mia mamma per dichiararle amore nell’aldilà.

 

 

Mi accamperei presso la Rosa Malinconica, attendendo il mio ultimo battito.

 

 

 

 

 

Fotografie scattate il 19 maggio 2023

 

Per saperne di più:

 

http://www.rosetofineschi.it/

Da Genova mi accompagna alla Val Trebbia una strada, protagonista di versi efficaci del maestro livornese…

 

 

STATALE 45

 

È una strada tortuosa.
                                 Erta.

 

Tipica di queste nostre
zone montane.

 

                       Dovunque,
segnali d’allerta.

 

Fondo dissestato.

 

                                    Frane.

Caduta massi.

 

                                 Il motore
s’inceppa.

 

La ruota
slitta sull’erba che vena
l’asfalto.

 

La mente è tesa.

 

                                    Non basta

la guida più accorta.

 

                                A ogni svolta
la sorpresa sovrasta
l’attesa…

 

Procedere
con prudenza.

 

Bandire
ogni impazienza.

 

                           La ripa
si fa sempre più infida. 

Più subdola.

 

                    Più di una volta
la presunta meta
si rivela un’insidia.

 

 

 

Il piccolo cimitero di Loco di Rovegno accoglie da più di tre decenni il grande poeta….

 

 

 

La lapide fa pensare a certi suoi versi:

 

Lasciate senza nome, senza

data, la pietra bianca

che un giorno mi coprirà.

Col sole, prenderà

(forse) il colore delle mie ossa

-sarà,

nella sua cornice nera

la mia faccia, vera. 1

 

Il poeta è sepolto con l’amatissima moglie Rina.

Non riposa qui la prima fidanzata Olga Franzoni, morta il 7 marzo 1936 a 27 anni poco prima delle nozze. I resti della giovane - dopo il periodo in una tomba nel cimitero genovese di Staglieno - sono ora in una fossa comune dello stesso.

Ma la ragazza vive ancora in una poesia:

 

AD OLGA FRANZONI

                                          (in memoria)

 

Questo che in madreperla

di lacrime nei tuoi morenti

occhi si chiuse chiaro

paese,

 

ora che spenti

già sono e giochi e alterchi

chiassosi, e di trafelate

bocche per gaie rincorse

sa l’aria, e per scalmanate

risse,

 

stasera ancora

rimuore sfocando il lume

nel fiume, qui dove bassa

canta una donna china

sopra l’acqua che passa.

 

 

Poco distante dal cimitero, una casa rosa custodisce la memoria di tanti suoi giorni.

 

Proprio tra queste mura negli anni della Seconda Guerra Mondiale era collocata la scuola in cui insegnava Caproni, talvolta suonando il suo amato violino.

 

 

 

Una lapide incarna l’affetto del territorio con l’aiuto degli ultimi versi di “Sospensione”…

 

 

 

SOSPENSIONE

(da Marsiglia, in Porto Vecchio)

 

È bloccato in contrada

marittima.

 

Vorrebbe

proseguire.

 

La strada

– persa – dove conduce?

 

È in piena oscurità.

 

La vista

– sotto il sole stridente –

gli s’incenerisce.

 

Niente

(ha letto una volta in latino)

di più buio della luce.

 

(Nil obscurius luce)

 

Si smarrisce.

 

(Il cammino

comincia qui? Qui finisce?)

 

Un’altra lapide, questa a Fontanigorda, mi catapulta in una festa paesana del 1936…

 

 

BALLO A FONTANIGORDA

 

Mentre per la pastura
si sparge l'amaro aroma
d'una sera silvana,
al suono dei clarinetti
chiari, fra luci di colori
e risa, s'infatua gaia
la danza d'una montana
allegria.

Bruciano alla bramosia
segreta, le carnagioni
giovani. A farne inquieta
l'aria, una folata
basta fino al confine
ultimo della prateria.

 

 

Resterò qui, a contemplare queste parole, e a leggere poesie.

 

 

Fotografie scattate il 18 agosto 2023

 

1 CAPRONI G., L’opera in versi, a cura di L. Zuliani, Mondadori, 1998, pag. LXXVII

 

 

 

 

Per saperne di più:

 

https://viaggioinvaltrebbia.wordpress.com/2017/05/13/giorgio-caproni-poeta-valtrebbia/

https://www.youtube.com/watch?v=UlXhTURrJ6M

https://www.youtube.com/watch?v=L8Bl44OjBxM

https://issuu.com/consorziovaltrebbia/docs/frammenti-su-caproni

 

 

 

Info

Questo blog non costituisce una testata giornalistica. Non ha carattere periodico ed è aggiornato secondo le disponibilità e la reperibilità dei materiali.

Pertanto non può essere considerato in alcun modo un prodotto editoriale ai sensi della Legge n.62 del 2001.

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