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- Parole Casuali
Ad I.
Invecchi
senza figli
e sola,
accendendo
candele
in una cappella
buia.
Invecchi
senza figli
e sola,
accendendo
candele
in una cappella
buia.
Urleresti
al mondo
quanto
ti manca
un figlio.
Fuggiresti
ad ogni passaggio
di carrozzina
festante.
Piangeresti
lacrime
devastanti
alla vista
di ogni pancione
svettante
come alpe
nella pianura.
Invece
ti nascondi
– silenziosa –
nella sterilità
lancinante
dei tuoi
giorni.
La voce
del mio bambino
mi invoca
dalle nuvole
soffici.
Finisce
il sogno,
mi risento sola,
guardando
un’antica
ecografia.
Metto da parte
un po’ di felicità
da donare
ai poveri
con sogni
infranti;
la distribuirò
nei giorni bui
e sfiancati
dalla solitudine.
Le rose di Murta
tengono compagnia
ai dormienti
per l’eternità.
Le rose di Murta
vegliano
sul sonno
di bimbi che,
come meteore,
hanno solcato
la vita.
Le rose di Murta
sorridono
a una fanciulla
che ha portato
i suoi sogni
in una tomba
ornata di fiori.
Le rose di Murta
si affidano
alle preghiere
della Madre Celeste
che consola
i dolenti.
Le rose di Murta
ricordano
ai visitatori
incantati
la brevità dell’essere,
incarnata
in una clessidra alata.
Le rose di Murta
dialogano
con un volto
di marmo
segnato dal tempo,
ma scampato
all’oblio.
Le rose di Murta
immaginano
una fotografia
che non ha saputo
resistere
al declino.
Le rose di Murta
circondano
devotamente
una croce
arrivata dal Nord.
Le rose di Murta
consolano
un frammento di marmo
che piange
la memoria mancante.
Le rose di Murta
infondono profumo
tra cippi e lapidi,
rasserenando
l’eco
di antichi pianti.
Le rose di Murta
abbracciano
i sogni
di volontari instancabili
che donano
nuova vita
a un luogo
di morte.
Per saperne di più:
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