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Spero solo che tu sia felice
In questa notte
stellata
ti penso
nel Cielo
che ti ha preso.
Mi rallegra immaginarti
principe di stelle,
mentre non sei qui.
In questa notte
stellata
ti penso
nel Cielo
che ti ha preso.
Mi rallegra immaginarti
principe di stelle,
mentre non sei qui.
Ogni volta che
mi specchio
vedo
la tua tomba
vuota.
Ti ho deposto
nel freddo vuoto
che non voglio ricordare
anziché
in una culla calda.
Ti penso,
immune dal dolore,
nel Cielo che ti ha
accolto
come io
non ho potuto fare.
E così,
madre senza figlio,
tomba senza salma,
ogni giorno
invento
un epitaffio
per te.
Ci si sveglia
in festa
per le feste finite.
Ritorna la normalità
e il vestito doloroso
si confonde meglio
in quotidianità
senza festoni.
Siete miei figli
e di tutte le donne,
sfiancate dal dolore,
che si trascinano nella vita
domandandosi:
“perché?”
Novella Rachele,
piango
e prego
per chi non è più.
Neanche Venezia
ha attenuato
il dolore
partorito
dalla tua assenza.
A San Francesco del Deserto
cerco il silenzio
e chiedo preghiere
ai figli del Serafico.
Tra le case colorate
di Burano
mi fingo in una favola
ma la finzione non salva.
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