Emozioni casuali, sparse nel tempo, sul monte Figogna
Certi alberi spogli mi parlano della fine, che può sempre riservare una rinascita.

Gli avanzi di candele consumate hanno nell’anima quel che resta delle preghiere, anche quelle mormorate per caso.

Seguo un’indicazione che può offrirmi la salvezza.

La memoria di un giorno d’agosto lontano nel tempo attende i pellegrini devoti.

Un’immagine tenta di consolarmi, ma certe tristezze hanno radici profonde.

Una prospettiva insolita incuriosisce i pensieri.

Chiedo ad un angioletto risposte ai miei dubbi, domandandomi il perché del suo silenzio.

Mi rivolgo alla Signora di questo luogo, con fiducia nell’accoglienza materna.

Forse il primo chiarore mia prossima vita mi appare, dandomi appuntamento per un giorno misterioso.

Osservo le mie luci preferite con entusiasmo infantile.

I miracoli mi guardano dalle pareti, forse compatendomi.

Sorrido – maternamente – ad un volto del passato.

Ecco il mio altare amatissimo, con un ricordo particolare.

Un tramonto mi sorprende, lo contemplo rifugiandomi nel silenzio.

Per saperne di più:
https://www.santuarioguardia.it/
Vorrei tornare al Roseto Fineschi, proprio dove ho iniziato a lasciare la vita, consapevole di una nuova esistenza, portatrice di morte, nel mio ventre stremato.

Abbraccerei ogni albero, sognando di trarne risanamento prezioso.

Leggerei ogni pannello, prendendo appunti e respirando i profumi.

Aguzzerei lo sguardo in cerca di dettagli e di non scontati punti di vista.

Mi identificherei nelle rose morenti, sentendo il sibilo della fine imminente.

Chiederei alle rose di donarmi un ricordo di bellezza da portare nel viaggio verso l’eternità.


Camminerei nei viali, come una regina che esplora il suo regno.

Sceglierei quale rosa donare ad ogni amica, come omaggio d’addio per farmi tenere nel cuore.



Mi farei raccontare il passato di ogni creatura, destinata a continuare a vivere.

Imparerei la storia degli ibridatori, emozionandomi per le vite appassionate.

Ruberei una rosa da portare alla mia mamma per dichiararle amore nell’aldilà.

Mi accamperei presso la Rosa Malinconica, attendendo il mio ultimo battito.

Fotografie scattate il 19 maggio 2023
Per saperne di più:
http://www.rosetofineschi.it/
In cammino dalle alture di Bogliasco a quelle di Pieve Ligure (Genova)
Un albero si specchia con la sua ombra nella chiesa di San Bernardo.

Un antico asilo custodisce le voci infantili del passato; forse l’anima di qualche bimbo sta ancora giocando incurante del passare del tempo.

Mi perdo a contare le foglie, numerose come i miei sogni infranti…

Il monte scivola verso il mare, immagine tipica della bellezza del territorio ligure.

Vorrei che questi rami mi raccontassero della gioia di una giornata di sole.

Il sentiero sembra sorridere, felice per gli escursionisti di passaggio.


Fermandomi a casa Banchero mi sembra di ricevere un invito da lontani parenti…
IN QUESTA CASA
BANCHERO EMANUELE
UNO DEI ILLE
VISSE, E MORI’ NEL 1900
…………………………………
CON GARIBALDI DA MARSALA A PALERMO
PORTO’, IMPETUOSO, TRAVOLGENTE, L’ITALICO
SPIRITO DELLE GENTI NOSTRE A LIBERTA’ RISORTE.
SPIRITO DELLE GENTI NOSTRE A LIBERTA’ RISORTE.
PER ONORARE LUI, AI POSTERI ESEMPIO
D’INCONTROLLABILE FEDE ED INDOMITA VOLONTA’,
I PARTIGIANI DELLA RESISTENZA, QUESTA LAPIDE
POSERO.
PIEVE LIGURE 4 NOVEMBRE 1953

Un’effigie a cui sono tanto affezionata – la Madonna della Guardia – che mi dona serenità ad ogni incontro.

Saluto il promontorio di Portofino che si intravede tra gli ulivi.

Ed ecco Pieve Alta!


Per saperne di più:
http://www.comune.bogliasco.ge.it/c010004/zf/index.php/servizi-aggiuntivi/index/index/idtesto/36
Il Castello di Santa Margherita è un luogo perfetto per iniziare un cammino.

La cappella della Madonna della Neve; un luogo di devozione per allietare il sentiero.

Il territorio ligure si fa ammirare.

Sempre splendida Santa Margherita!

Un’Ave Maria alla Vergine di Lourdes.

Ecco la chiesa di Nozarego!

Il portale della chiesa di Nozarego mostra vicende sacre.

Un risseu mascherato di verde.





La chiesa di Nozarego da una prospettiva insolita.

Un albero ammira il panorama.

La Cervara; è come se vedessi un pezzetto di me!

Una scorpacciata di verde, da sfruttare nei momenti grigi.

Il Tigullio esprime la sua bellezza.



La Cappella delle Gave, un luogo familiare in cui tornare sempre volentieri.

Non si nega mai un saluto a san Gerolamo!

Un’immagine classica di questo tratto di Liguria.

Margherite ne abbiamo?

Una piccola cappella per sostare sul percorso.

Una lapide testimonia una devozione datata.

Certi alberi tentano sempre di raggiungere il cielo.

Sagome di alberi nell’azzurro.

Mimose per festeggiare la primavera in arrivo.

Un insolito personaggio dà il benvenuto agli escursionisti del Promontorio.

Una casetta in cui trasferirsi con l’intenzione di vivere in un mondo fiabesco!

Un bambino che gioca continuamente in questo punto del Parco!

Ah ecco! Al Mulino del Gassetta ci sono già stata in un altro tempo!

Fotografie scattate nel marzo 2022
Per saperne di più:
www.parcoportofino.it/mappe/santa-margherita-ligure.html
www.laportofinese.it/i-luoghi/mulino-del-gassetta/
Un percorso “vista mare” nel Levante Ligure
Si può essere tristi anche nella Riviera Ligure? Forse non è mai capitato a nessuno, ma per me oggi la malinconia è più insistente del solito, mentre immagino di sentire una voce davanti al mare.

Qualcuno potrebbe giocare a rincorrere questi due cani. E per giorni racconterebbe di quanto fossero una compagnia divertente.

Guardo la costa, interrogando le mie emozioni che sanno solo rifugiarsi nei ricordi.

Wow! Che sorpresa! Una panchina dedicata a Dante!

Alzo lo sguardo su una terrazza nel verde dove vorrei rifugiarmi ad osservare il panorama, sognando l’impossibile.

Il cammino si impone e mi regala l’incontro con una frase da ricordare: “buona semenza – buon frutto”.

Una finestra mi fa pensare alla realtà da cui vorrei fuggire.

I fichi d’India mi salutano da oltre un muro.

Osservo la costa da dietro una griglia, come se fossi in una prigione.

Poi lo sguardo si riempie di bellezza senza barriere.

Una struttura di ispirazione classica mi incuriosisce distraendomi dai miei pensieri.

Mentre la tristezza ritorna, scorgo una casa nel verde.

Il muretto presso il sentiero si lamenta per non essere stato ancora notato!

Quello che mi sembra un diavolo mi segnala dell’acqua non potabile!

Un cartello multilingue mi racconta qualcosa…

Una stella a otto punte attira il mio interesse…

…e un tetto inaspettato mi induce al sorriso.

Se tornassi a Levanto certamente proverei a fermarmi qui…

..in questo luogo insolito con vista sul paese.

Riprendo il cammino, pensando a chi non c’è.

Una palma mi suggerisce di distrarmi.

Il mare mi sembra solo mio…


…anche visto da una grata.

Mi soffermo davanti ad alcune pietre, onorando il mio nome.

Cerco di raccontare al mare quanto mi manchi il mio piccolo nativo della Russia Bianca… Sono certa che almeno lui mi ascolterà in questa giornata invasa dalla solitudine.

Una lapide su una roccia ricorda una vittima di questi luoghi. Una preghiera, ovviamente.

Affido a questi arbusti un groviglio di emozioni.

Cerco conforto nel verde intorno.


Ed eccomi a Sant’Antonio del Mesco, dove sono già stata in una giornata piena di gioia.
http://pietracasuale.it/index.php/categorie/in-cammino/184-da-monterosso-a-sant-antonio-del-mesco

Oggi mi riconosco soltanto in questa nicchia vuota.

Fotografie scattate il 17 ottobre 2021
Per saperne di più:
https://www.freesoulontheroad.com/2020/06/il-sentiero-da-levanto-a-punta-mesco/