Vorrei tornare al Roseto Fineschi, proprio dove ho iniziato a lasciare la vita, consapevole di una nuova esistenza, portatrice di morte, nel mio ventre stremato.
Abbraccerei ogni albero, sognando di trarne risanamento prezioso.
Leggerei ogni pannello, prendendo appunti e respirando i profumi.
Aguzzerei lo sguardo in cerca di dettagli e di non scontati punti di vista.
Mi identificherei nelle rose morenti, sentendo il sibilo della fine imminente.
Chiederei alle rose di donarmi un ricordo di bellezza da portare nel viaggio verso l’eternità.
Camminerei nei viali, come una regina che esplora il suo regno.
Sceglierei quale rosa donare ad ogni amica, come omaggio d’addio per farmi tenere nel cuore.
Mi farei raccontare il passato di ogni creatura, destinata a continuare a vivere.
Imparerei la storia degli ibridatori, emozionandomi per le vite appassionate.
Ruberei una rosa da portare alla mia mamma per dichiararle amore nell’aldilà.
Mi accamperei presso la Rosa Malinconica, attendendo il mio ultimo battito.
Fotografie scattate il 19 maggio 2023
Per saperne di più:
http://www.rosetofineschi.it/
In cammino dalle alture di Bogliasco a quelle di Pieve Ligure (Genova)
Un albero si specchia con la sua ombra nella chiesa di San Bernardo.
Un antico asilo custodisce le voci infantili del passato; forse l’anima di qualche bimbo sta ancora giocando incurante del passare del tempo.
Mi perdo a contare le foglie, numerose come i miei sogni infranti…
Il monte scivola verso il mare, immagine tipica della bellezza del territorio ligure.
Vorrei che questi rami mi raccontassero della gioia di una giornata di sole.
Il sentiero sembra sorridere, felice per gli escursionisti di passaggio.
Fermandomi a casa Banchero mi sembra di ricevere un invito da lontani parenti…
IN QUESTA CASA
BANCHERO EMANUELE
UNO DEI ILLE
VISSE, E MORI’ NEL 1900
…………………………………
CON GARIBALDI DA MARSALA A PALERMO
PORTO’, IMPETUOSO, TRAVOLGENTE, L’ITALICO
SPIRITO DELLE GENTI NOSTRE A LIBERTA’ RISORTE.
SPIRITO DELLE GENTI NOSTRE A LIBERTA’ RISORTE.
PER ONORARE LUI, AI POSTERI ESEMPIO
D’INCONTROLLABILE FEDE ED INDOMITA VOLONTA’,
I PARTIGIANI DELLA RESISTENZA, QUESTA LAPIDE
POSERO.
PIEVE LIGURE 4 NOVEMBRE 1953
Un’effigie a cui sono tanto affezionata – la Madonna della Guardia – che mi dona serenità ad ogni incontro.
Saluto il promontorio di Portofino che si intravede tra gli ulivi.
Ed ecco Pieve Alta!
Per saperne di più:
http://www.comune.bogliasco.ge.it/c010004/zf/index.php/servizi-aggiuntivi/index/index/idtesto/36
Il Castello di Santa Margherita è un luogo perfetto per iniziare un cammino.
La cappella della Madonna della Neve; un luogo di devozione per allietare il sentiero.
Il territorio ligure si fa ammirare.
Sempre splendida Santa Margherita!
Un’Ave Maria alla Vergine di Lourdes.
Ecco la chiesa di Nozarego!
Il portale della chiesa di Nozarego mostra vicende sacre.
Un risseu mascherato di verde.
La chiesa di Nozarego da una prospettiva insolita.
Un albero ammira il panorama.
La Cervara; è come se vedessi un pezzetto di me!
Una scorpacciata di verde, da sfruttare nei momenti grigi.
Il Tigullio esprime la sua bellezza.
La Cappella delle Gave, un luogo familiare in cui tornare sempre volentieri.
Non si nega mai un saluto a san Gerolamo!
Un’immagine classica di questo tratto di Liguria.
Margherite ne abbiamo?
Una piccola cappella per sostare sul percorso.
Una lapide testimonia una devozione datata.
Certi alberi tentano sempre di raggiungere il cielo.
Sagome di alberi nell’azzurro.
Mimose per festeggiare la primavera in arrivo.
Un insolito personaggio dà il benvenuto agli escursionisti del Promontorio.
Una casetta in cui trasferirsi con l’intenzione di vivere in un mondo fiabesco!
Un bambino che gioca continuamente in questo punto del Parco!
Ah ecco! Al Mulino del Gassetta ci sono già stata in un altro tempo!
Fotografie scattate nel marzo 2022
Per saperne di più:
www.parcoportofino.it/mappe/santa-margherita-ligure.html
www.laportofinese.it/i-luoghi/mulino-del-gassetta/
Un percorso “vista mare” nel Levante Ligure
Si può essere tristi anche nella Riviera Ligure? Forse non è mai capitato a nessuno, ma per me oggi la malinconia è più insistente del solito, mentre immagino di sentire una voce davanti al mare.
Qualcuno potrebbe giocare a rincorrere questi due cani. E per giorni racconterebbe di quanto fossero una compagnia divertente.
Guardo la costa, interrogando le mie emozioni che sanno solo rifugiarsi nei ricordi.
Wow! Che sorpresa! Una panchina dedicata a Dante!
Alzo lo sguardo su una terrazza nel verde dove vorrei rifugiarmi ad osservare il panorama, sognando l’impossibile.
Il cammino si impone e mi regala l’incontro con una frase da ricordare: “buona semenza – buon frutto”.
Una finestra mi fa pensare alla realtà da cui vorrei fuggire.
I fichi d’India mi salutano da oltre un muro.
Osservo la costa da dietro una griglia, come se fossi in una prigione.
Poi lo sguardo si riempie di bellezza senza barriere.
Una struttura di ispirazione classica mi incuriosisce distraendomi dai miei pensieri.
Mentre la tristezza ritorna, scorgo una casa nel verde.
Il muretto presso il sentiero si lamenta per non essere stato ancora notato!
Quello che mi sembra un diavolo mi segnala dell’acqua non potabile!
Un cartello multilingue mi racconta qualcosa…
Una stella a otto punte attira il mio interesse…
…e un tetto inaspettato mi induce al sorriso.
Se tornassi a Levanto certamente proverei a fermarmi qui…
..in questo luogo insolito con vista sul paese.
Riprendo il cammino, pensando a chi non c’è.
Una palma mi suggerisce di distrarmi.
Il mare mi sembra solo mio…
…anche visto da una grata.
Mi soffermo davanti ad alcune pietre, onorando il mio nome.
Cerco di raccontare al mare quanto mi manchi il mio piccolo nativo della Russia Bianca… Sono certa che almeno lui mi ascolterà in questa giornata invasa dalla solitudine.
Una lapide su una roccia ricorda una vittima di questi luoghi. Una preghiera, ovviamente.
Affido a questi arbusti un groviglio di emozioni.
Cerco conforto nel verde intorno.
Ed eccomi a Sant’Antonio del Mesco, dove sono già stata in una giornata piena di gioia.
http://pietracasuale.it/index.php/categorie/in-cammino/184-da-monterosso-a-sant-antonio-del-mesco
Oggi mi riconosco soltanto in questa nicchia vuota.
Fotografie scattate il 17 ottobre 2021
Per saperne di più:
https://www.freesoulontheroad.com/2020/06/il-sentiero-da-levanto-a-punta-mesco/
In cammino sulle alture genovesi
Iniziare il percorso osservando un’antica lapide è un privilegio che capita raramente… Ma succede a Creto dove il marmo da più di un secolo fa memoria di un’antica battaglia…
SU QUESTO ALTIPIANO
NEL 13 MAGGIO 1800
PER L’IDEALE DI UNA NUOVA ITALIA
FORTEMENTE PUGNARONO
ITALIANI E FRANCESI
CONTRO GLI AUSTRIACI
AI CADUTI
IL COMITATO PER LE PATRIE MEMORIE
LI 29 SETTEMBRE 1912
Starei per ore davanti alla lapide, ma la strada chiama!
Attendo che l’asfalto si trasformi in sentiero…
L’incontro, inaspettato, con la cappella del Carmine mi riporta a quel che conta.
Il panorama inizia a conquistarmi.
Finalmente il sentiero sostituisce l’asfalto!
Ed ecco l’atmosfera che preferisco, quella regalata dalla natura che avvolge e sovrasta il cammino, come a proteggere ogni passo.
Lo sguardo cerca il cielo, nascosto come un bambino che vuol farsi trovare.
Improvvisamente mi sento in un luogo lontano, sognando stagioni che non verranno.
Gli alberi evocano magicamente sogni ed altre finzioni del cuore…
Il paesaggio si illumina e il gioco dei verdi mi incanta come sempre.
Eccomi alla Gola di Sisa dove un albero mi sta aspettando per ospitarmi a riflettere sotto le sue fronde…
Per saperne di più:
https://montiliguri.weebly.com/creto-alpesisa.html