In cammino negli amati percorsi del parco ligure
Monte di Portofino tutta la vita! Sono pronta a lasciarmi trasportare dai sentieri, guardando Santa Margherita dall’alto, mentre aspetto le emozioni che non tarderanno.

A Nozarego la salita mi invita…

Poco dopo incontro scale che promettono meraviglie…

La strada mi racconta la sua anima ligure…

Mi fermo in contemplazione della Cervara; rivolgo un pensiero accorato a chi, secoli fa, vi ha passato la vita.

Ogni pietra monastica nasconde una sinfonia di antica devozione…

Vorrei camminare per sempre su questo sentiero che mi avvicina al paradiso.

Non arrivo proprio in paradiso, ma a un luogo dedicato a san Gerolamo, che condivide l’intitolazione proprio con la vicina Cervara.

Sono arrivata alla località “Il frate”, toponimo collegato alla presenza monastica nella zona?

Poco dopo mi conquista un irresistibile panorama.

Sono arrivata a “Il monte”; faccio tesoro di questo verde da conservare nel cuore.

Con dell’altro verde la Natura soddisfa tutte le aspettative di questa giornata.

Più avanti altri colori accarezzano l’anima.

Alle Bocche l’istinto mi fa osservare un cartello vintage a cui, in solitaria, dedico un applauso!

Arrivo a Felciara, con l’attenzione a ogni dettaglio.

A Ghidelli cammino sotto gli alberi, e dimentico il resto del mondo.

L’emozione continua a Costa dei Ghidelli.

Un panorama mi invita a tornare per scoprire l’incanto di ogni sentiero!

Fotografie scattate il 15 aprile 2018
Per saperne di più:
www.parcoportofino.com/
https://www.ivarchineltempo.it/index.php/ricerche/protagonisti-alla-cervara
In cammino in provincia di Savona
Le passioni prima di tutto! Ubbidendo a questo imperativo scelgo di dedicarmi al monumento ai caduti che incontro presso la chiesa di San Nicolò…

…e poi alle croci che ricordano le missioni popolari. Le collezioni crescono!


La gioia di essere vicina a queste vestigia di un passato più o meno lontano mi accompagna mentre continuo il cammino.
Ma proprio il passato è pronto a sorprendermi, regalandomi la vista del Castellaro con la sua storia di secoli!

Con emozione attraverso una porta come in un eterno presente.

Ogni pietra mi racconta di sé…

Gli alberi spogli mi ricordano la fragilità con cui ogni giorno affronto la vita.

Ma esiste un posto migliore per guardare il panorama dei ruderi di un castello?

Continuo la strada, guardando il mare in lontananza.

Un saluto agli ulivi, fedeli compagni dei sentieri sulla costa ligure.

Un rudere, a cui vorrei fare tante domande, mi ricorda che il tempo passa. Inesorabile.

Guardare il tetto grigio è come leggere una poesia che racconta di un passato rurale.

Il sentiero, in tutta la sua malinconica bellezza, mi invita a continuare.

Uno sguardo al cielo, che i rami spogli tentano di raggiungere.

Una casa abbandonata; percepisco, lontane, le voci di chi vi ha abitato…

Anche un piccolo corso d’acqua fa sentire la sua voce.

Curiosi alberi con radici “a vista”!

Un muretto merlato, ovviamente, mi fa sentire in una favola.

In conclusione, un saluto a una Madonnina, appena visibile.

Fotografie scattate il 2 febbraio 2020
Per saperne di più:
www.albisolaturismo.it/
In cammino nel Levante Ligure
Da dove inizio? Dall’immagine di una donna impegnata nel tombolo che mi ricorda la mia mamma; lei non faceva proprio questo tipo di pizzo ma il ricamo per tanto tempo della sua vita è stato quello che per me ora è il lavoro, una ragione di vita e fonte di gioia.

Un’altra mamma, quella del Cielo, con le mani giunte sembra volermi incitare alla fiducia nel futuro….

Sul percorso incontro la chiesetta dedicata a San Rocco, un santo col quale ogni tanto la mia vita si incrocia.

Saluto una famigliola di germani reali in un piccolo corso d’acqua.

Iniziando la salita mi incanta la gioia di un Gesù Bambino tra le braccia della sua Mamma.

Il panorama mi mostra il promontorio di Portofino che, come sempre, mi ricorda la bellezza della vita.

Intravedo un rudere e le fantasie sul suo passato si affollano nella mente…

Sto arrivando a Sant’Ambrogio di Zoagli, ecco l’ultima scalinata.

Il risseu del sagrato ricorda le onde del mare.

Entro nella chiesa per ammirare gli affreschi di Nicola Neonato, scegliendo il mio preferito, cioè la morte di San Giuseppe in omaggio a una devozione che accompagna il mio percorso di vita.
Sempre in chiesa mi incuriosisce un pannello che riporta i nomi dei parroci di Sant’Ambrogio dal 1206; ma che bella iniziativa! Anch’io in passato ho fatto una ricerca simile ( http://www.archivioparrocchialepedemonte.it/i-documenti-raccontano/il-clero-nel-tempo.html ) senza andare così tanto indietro nel tempo. Mi sorprende leggere di Martino, parroco dal 1407 al 1408, proveniente dal Regno di Castiglia!
Torno all’aperto a osservare il panorama su Rapallo.

L’ultimo sguardo, ovviamente, alla chiesa di Sant’Ambrogio.

Fotografie scattate il 16 febbraio 2020
Per saperne di più:
www.santambrogio.altervista.org/storia.html
In cammino nel Parco del Beigua seguendo uno dei Sentieri Napoleonici
Da tempo aspettavo di conoscere questi luoghi, sfondo di eventi passati come mi racconta un pannello prima della partenza:

La nebbia oggi è la vera protagonista. E’ lei che nasconde, che attutisce, che trasforma ogni contorno in un vago accenno. Gli alberi spogli sembrano diventare ancora più affascinanti di quanto lo sono abitualmente.


Ogni sentiero acquista mistero ulteriore, mentre mi domando dove mi condurrà il cammino.

Ma torniamo alla realtà, almeno a quella che fu nei giorni d’aprile del 1800; ecco la “Cabana du Squarzin” dove si riparavano i soldati.

Il cammino continua nel grigio ovattato di questa giornata.

La croce sul monte Ermetta regala emozioni, avvolta nell’impalbabile…

Una piccola Pietà Bandini di Michelangelo risveglia tristi pensieri materni, come ogni statua con un simile tema.

Fotografie scattate il 23 febbraio 2020
Per saperne di più:
www.parcobeigua.it/iti_dettaglio.php?id_iti=3607
In cammino, pensando a Sant’Antonio Abate, alle Cinque Terre
Scale, fondamentalmente, scale; è così l’escursionismo nelle Cinque Terre, ma sono in un percorso che serba per me un regalo speciale.


E non mancano panorami appaganti; quelli cercati da camminatori di tutto il mondo che scrutano il mare attraverso gli ulivi.


Ma eccomi, sono nel luogo dedicato a quel santo che tanto amo e che mi piace inseguire in immagini e intitolazioni e del quale apprezzo una descrizione in particolare:
“[Antonio] allontana i suoi discepoli da quel che è pura illusione, esprime una grande discrezione, è attaccato alla cella e trova la sua forza nel lavoro.” (1)

Ricordo altre immagini, lontane nel tempo, di questo eremo antico; ne ho a mente una in particolare del XVIII secolo in cui l’edificio, ancora intero, sorveglia la “Ponta del Mesco" (2).

Una volta qui c’era anche una statua di Sant’Antonio Abate che dal 1610 è a Monterosso, all’Oratorio di Morte e Orazione, quando gli abitanti di allora, gli Agostiniani, si sono trasferiti a Levanto. L’antica effigie è stata sostituita, per gioco o devozione, da una del suo illustre omonimo.

La suggestione più forte, stando vicino a questi ruderi, è ancora più antica. Arriva da una preghiera medievale, una particolare litania degli uomini di mare che, oltre ai santi, invoca santuari dislocati in varie località. Fra i tanti, c’è proprio anche Sant’Antonio del Mesco (3).

Il pensiero più poetico è quello scritto tempo fa da un forte appassionato del luogo:
“Il sole comincia ad illuminare la cima del Mesco. Contro il cielo si stagliano i ruderi di quello che fu cenobio dei figli di Sant’Agostino. Spettacolo radioso ed affascinante che ogni mattina si rinnova a ricordare agli uomini la bontà e la potenza di Dio” (4)

Fotografie scattate il 19 gennaio 2020
(1) Jean Gribomont alla voce “Antoniol’eremita”, Dizionario degli Istituti di Perfezione, vol. 1, pag. 701, Edizioni Paoline 1974
(2) http://www.topographia.it/DFrontofficeGe/imagefullscreen.htm?fs=1&imgIndex=1&idUa=3586&first=0&last=0
(3) https://www.storiapatriagenova.it/Docs/Biblioteca_Digitale/SB/396b22c37e8bbc6c44c30828fc127900/Estratti/e3e12f03a9e6d61c0d0f4e9917fe9af2.pdf
(4) G. B. Gritta, L’eremo di Monterosso nelle Cinque Terre, Libreria Editrice Salesiana 1972, pag. 92
Per saperne di più:
https://www.ivarchineltempo.it/index.php/component/content/article/sant-antonio-abate?catid=2:uncategorised&Itemid=244
http://uranialigustica.altervista.org/edifici/schede/sp_s-antonio.htm
https://www.duepassinelmistero2.com/studi-e-ricerche/arte/italia/liguria/speciale-cinque-terre/monterosso-e-fegina/escursione-eremo-di-s-antonio-del-mesco/