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Nostalgia
Mentre ascolto
il mondo
la tua voce
si allontana.
Restano
i ricordi
smarriti
e arruffati
come cani
randagi
sotto la pioggia.
Mentre ascolto
il mondo
la tua voce
si allontana.
Restano
i ricordi
smarriti
e arruffati
come cani
randagi
sotto la pioggia.
Sembri uscito
da una favola…
Forse
orni il giardino incantato
di una fata
che per magia
allontanerà
certi pensieri bui.
Forse
segni il confine
di un castello merlato
dove una principessa
ricama i sogni
in una tela dorata.
Forse
sei la siepe più amata
in un parco in città
e i tuoi colori
rallegrano
passanti annoiati
e bambini
che si rincorrono
per gioco.
E’ tutto diverso
da quando i giocattoli
hanno popolato la casa
e una lingua slava risuona
in una voce infantile.
Ogni giorno
regala una sorpresa,
una nuova parola imparata,
una scoperta nella città
che diventa familiare.
E’ la tappa di un viaggio
ma un addio
si può nascondere
in un arrivederci.
E qualche cuore
resta spezzato.
Sei arrivato in giugno,
come il caldo
che fa
dimenticare
l’inverno.
Una lingua straniera
per inseguire
i pensieri,
quasi sempre
senza capire.
Sei forte
e sei fragile,
nostalgico
della tua casa
in una terra
lontana,
mentre
mi doni un sogno.
Momentaneo.
Alla tomba Moltini Sciutto nel Cimitero Staglieno di Genova (Eugenio Baroni, 1922 – Settore E, numero 19)
Mi specchio in te,
ascolto le tue parole
mute,
mi unisco
alle tue lacrime
inutili.
I tuoi sogni urlano
martirizzati
mentre intoni
una ninna nanna
funebre
per i vestitini
che nessun neonato
indosserà.
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