Neanche Venezia

ha attenuato

il dolore

partorito

dalla tua assenza.

 

 

 

A San Francesco del Deserto

cerco il silenzio

e chiedo preghiere

ai figli del Serafico.

 

 

Tra le case colorate

di Burano

mi fingo in una favola

ma la finzione non salva.

 

 

 

 

 

 

Piccolo fiore,

ti ho perso per strada.

 

Ti ho cercato

amandoti,

ti ho amato

pensandoti.

 

Ti ho visto nel sogno.

 

Non sei.

 

 

 

 

 

 

Mi sono accartocciata

nel tuo ultimo battito.

 

Sei il ricordo postumo

di una breve vita da farfalla.

 

Fantasticato volto,

immaginato nome,

indimenticato amore.

 

 

 

 

Perdita in attesa

 

 

Si torna

a braccia vuote.

 

La casa,

pronta ad essere nido,

diventa tomba.

 

Il grembo vuoto

reclama

la presenza sfuggita.

 

Non mostratemi

bebè paffuti,

pappe e corredini.

 

Da tre

si diventa

zero.

Perché il dolore annienta.

 

 

 

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