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Alla bimba
Alla bimba
Fiore,
appena sbocciato,
e subito
in cielo
volato.
A volte penso
a come
mi avresti chiamato;
ma la vita
non era per te
che un canto
appena
sussurrato.
Alla bimba
Fiore,
appena sbocciato,
e subito
in cielo
volato.
A volte penso
a come
mi avresti chiamato;
ma la vita
non era per te
che un canto
appena
sussurrato.
Il mio Natale
è un albero
spoglio,
ornato da solitudine
aleggiante
come una ghirlanda
invecchiata;
pacchetti stracolmi
di rimpianti
e rimorsi
stanno alla base,
aspettando
di essere
rifiutati.
Al mare
Ti guardo
come se mi trasformassi nell’eroe
di un antico romanzo
che sogna
avventure.
Mi sembri
un grembo accogliente
di onde vivaci,
di blu
che si trasforma
in altro blu.
Il dolore
si dissolve
nell’azzurro salato
che anestetizza
i rimpianti.
Addio perinatale
Il futuro
si è dileguato
in un rivolo
vermiglio.
Ci si aggrappa
alle lacrime,
agli abbracci
e ai “mi dispiace”.
Si buttano via
i sogni
già installati
in una nuova stanza
in toni pastello.
Si piange.
Ogni giorno.
A P.
Ti mancano
il pianto
di un bambino,
i suoi capricci
e i malanni
di stagione.
Ti mancano
i giocattoli per casa,
le notti insonni
e i pannolini
da cambiare.
Ti manca
la tua carne
moltiplicata,
che si fa vita.
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