Guardando

una tua foto

sbiadita dagli anni,

parlo alla giovane donna

nell’immagine.

 

Non so

nasconderti

il tuo destino

senza bambini,

la vita da “non mamma”

che un giorno

fuggirai

credendo la morte

consolatoria.

 

Esiliata dalla vita

ti sogno madre

nel cielo

che hai scelto.

 

 

 

Ti sei rassegnata

all’infelicità

mentre ti aggiri

in una casa

senza culla

e giocattoli.

 

Ti rinchiuderesti

in un eremo

per sfuggire

agli incontri

con pance rotonde

e bebè urlanti

mentre ogni giorno,

coraggiosa,

li affronti.

 

 

 

 

 

 

Quando la strada

si trasforma in sentiero

lo sguardo

diventa

padrone del mondo,

come in un sogno

a cui non si sa

dare un nome.

 

Le parole

non servono più

e il tempo

si annulla

mentre la vetta

si avvicina, accogliente

come una casa.

 

Le mie insicurezze

aspettano risorse,

fuggendo la partenza.

 

Soltanto spettatrice

non affronto le onde,

temendo ogni sconfitta.

 

Rimugino

i pensieri

e osservo

il cielo,

cercando certezze.

 

 

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