La chiesa di San Pietro da secoli veglia sul paese. Sarebbe stato bello essere in questo luogo sacro il 6 gennaio 1894 quando dopo la Messa, due bambini di 8 anni, fratello e sorella gemelli, si presentarono alla balaustra davanti all’altare, sul quale stava esposta la statua di Gesù Bambino e recitarono un dialogo in dialetto genovese.
Il paese sogna di essere un presepe, aspettando tutto l’anno il Natale.
Una croce, monito sul sentiero, ricorda il destino di ognuno.
Un rudere, divorato dal verde, forse aspetta un nuovo futuro.
I monti si fanno ammirare dai viandanti sportivi che popolano il fine settimana.
Forse un fantasma gentile si affaccia a una finestra, sorridendo al presente.
Le tracce di vite passate abitano i muri di pietra, convivendo con memorie sfumate.
Una casa sperduta offre riparo ai pensieri confusi che cercano tregua.
Un sentiero sorride al passo sicuro dei camminatori felici, lontani dal frastuono quotidiano.
Una finestra per osservare un mondo custodito da pietre, forse, incantate.
Un tetto sparito, per osservare le stelle nelle notti d’estate.
Rami che guardano il cielo, cercando sollievo, in un inverno inventato.
Un’accogliente cappella in cui passare la notte, pregando la Vergine.
Fotografie scattate nel marzo 2023
Per saperne di più:
Annali dell’opera della Santa Infanzia, volume 42, Parigi, 1894