Un percorso ad anello ricco e curato nell’entroterra genovese
A Prôu Renè un pannello mi prepara al cammino, informandomi su tempi, dislivelli e toponimi.
Incontro una casa; gli edifici isolati mi incuriosiscono sempre e inizio a fantasticare su chi ci abbia abitato in passato…
Mi accompagnano alberi spogli; sento desolazione, come quella che a volte si impadronisce delle mie giornate.
Un piccolo guado mi distrae. Serve attenzione.
La mia ombra… Forse l’anima si nasconde nell’ombra e solo qualche fotografia casuale la scopre.
Qualche avanzo di ghiaccio con la fantasia diventa un piccolo deposito di diamanti che aspetta di essere conquistato.
Un ponticello di legno mi fa attraversare un piccolo rio.
Ed ecco un cartello che mi fa sapere dove sono. Ogni luogo ha un suo nome, mai casuale.
La fanghiglia, cerco di evitarla, ma non sempre la cautela permette di salvarsi dai guai.
Rimasugli di neve mi ricordano giornate candide e ciaspole sui sentieri.
Una neviera mi racconta fredde storie antiche.
Continuo a seguire il sentiero, curiosa dei prossimi passi.
Ed ecco la “Pietra del Grano”, luogo che custodisce memoria di scambi e commerci. Vorrei stare qui, forse con l’immaginazione potrei ascoltare vecchie storie raccontate dalla pietra che pare silenziosa.
Il Rio Gorzente è come una strada appena accennata nella natura.
Adesso sono a Landrighe, il toponimo mi incuriosisce. Cerco di scoprirne il significato ma non riesco. Mi tengo la curiosità….
Alberi spogli hanno preso il sopravvento in un rudere, una costruzione in pietra che racconta di tempi lontani.
Acqua cristallina che diventa specchio.
Il sentiero ora è in salita. Guardo uno dei laghi dall’alto.
E una cappella, dedicata alla Madonna del Buon Consiglio, compare sul percorso, che così si presenta con una targa sopra il portale:
DEO OPTIMO MAXIMO
IN HONOREM BEATAE MARIAE
DE BONO CONSILIO
ANNO MDCCCXCVI
Più avanti uno dei laghi appare, luminoso, tra gli alberi spogli…
….e arrivo al Sacrario di Passo Mezzano
RIBELLI AL GIOGO FASCISTA
ANIMATI DAL FUOCO DELLA LIBERTA’
CERCANDO DI SPEZZARE
IL CERCHIO FATALE
QUI IL 7 APRILE 1944
CADDE UN PUGNO DI EROI
TRUCCO BATTISTA
CAMPORA GIOVANNI
CAVALLIERI PRIMO
FREDIANI AMERIGO
RIVERA GIACOMO
GRONDONA ELIO
DELLEPIANE SERAFINO
DELLEPIANE GIOVANNI
GIULIANI RIZZARDO
GIORDANO LILIANO
E ALTRI 4 SCONOSCIUTI
IL LORO ESEMPIO SIA DI SPRONE AI FORTI
E MONITO AI PAVIDI
PASSO MEZZAN LI 7 APRILE 1946
C. L. N. A. SAN GIORGIO RIVAROLO
Uno dei protagonisti del cippo commemorativo ha lo stesso cognome della mia nonna paterna; questo fatto me lo fa sentire più vicino, come se condividessi con lui qualche goccia di sangue.
Mi commuovono i quattro sconosciuti con cui si conclude l’elenco. Un pensiero per gli eroi rimasti senza nome.
I monti mi riportano al presente: Tobbio, Taccone e Figne che tento di distinguere!
Il panorama si svela nella sua bellezza…
…da un punto panoramico “arredato”!
Gli utilissimi cartelli (li vorrei in ogni sentiero!) con la toponomastica mi continuano ad accompagnare. Ora sono a Pian della Benna!
All’Osservatorio Naturalistico “Damiano Barabino” mi sorprende una meridiana diversa da quelle che di solito fotografo quasi compulsivamente.
Mentre mi innamoro del panorama…
….una Tavola Orientativa mi aiuta a identificare i monti. D’istinto punto verso il Monte Antola perché ci sono sempre luoghi più amati di altri….
Alla Fontana dei Segaggin la fantasia mi propone l’immagine di uomini del passato intenti a tagliare l’erba.
Il “Termine” della “Tavola di Polcevera” mi racconta una storia lontanissima nel tempo.
Sto finendo il percorso, un albero spoglio reclama la mia attenzione…
…la sua corteccia è incisa con innumerevoli scritte! Forse, un giorno, qualcuno farà un censimento degli alberi incisi, con relative trascrizioni… Aspetto quel giorno!
Fotografie scattate il 3 marzo 2019
Per saperne di più:
Guida al Sentiero Naturalistico Laghi del Gorzente – Seconda Edizione - CAI di Bolzaneto – Genova 2016