Un’occasione per conoscere il passato da un punto di vista speciale, in un percorso curato con passione
Molte volte, di passaggio da Campomorone, per qualche attimo l’indicazione di questo museo mi ha attratto ma la visita è sempre stata rimandata. Ora, complici alcune combinazioni personali, il momento è arrivato. Così varco la soglia della Croce Rossa di Campomorone in cui è ospitato questo patrimonio prezioso e particolarissimo.
Ricevo il benvenuto dall’effige di Antonio Gavino che ha legato il suo nome alla storia di Campomorone, come mi racconta chi con passione mi accompagna nella visita; a pochi passi un pannello mi dice in sintesi quanto sto per incontrare…
Un’emozione forte è data dal testo dedicato a Florence Nightingale. Torno indietro nel tempo e mi ritrovo nell’infanzia a leggere della “Signora della Lampada”; le letture fatte in tenera età restano per sempre nelle pieghe emotive della memoria…
Il Museo di Campomorone conserva una pagina di appunti di Henry Dunant, colui che può essere considerato il fondatore della Croce Rossa; ed ecco che arriva nel mio animo da archivista l’emozione che solo il documento può dare.
Ecco la bandiera! Il simbolo della Croce Rossa è originato dalla bandiera svizzera a colori invertiti. L’avevo imparato, tanto tempo fa. Quando? Ormai le conoscenze si confondono e si perde la cronologia dell’apprendimento.
Lo Statuto! E’ il documento in cui si incarna l’anima di ogni associazione; la mia confidenza con archivi associativi mi fa guardare questa carta con rispetto misto a coinvolgimento.
Ospedali territoriali, da guerra e persino un’ambulanza fluviale; fotografie raccontano di un mondo passato con il loro antico linguaggio.
Alcune foto ricordano il terremoto di Messina del 1908, questo evento era entrato nella mia vita in passato, occupandomi di documenti testimonianti solidarietà.
Ed ecco quello che mi aspettavo di trovare: antichi strumenti medici! Quante vicende potrebbero raccontare!
Un elenco ha un sapore familiare nella sua prima parte, dedicata agli ospedali di guerra degli anni 1915-1918; il pensiero va ad alcuni che in questi luoghi hanno concluso l’esistenza (https://www.ivarchineltempo.it/index.php/ricerche/morti-in-guerra?highlight=WyJtb3J0aSJd).
Le immagini della Grande Guerra trovano un luogo privilegiato nella mia attenzione; le osservo con calma tentando di individuare i pensieri dei protagonisti…
La ricostruzione di un treno ospedale! In questo ambiente con le orecchie dell’immaginazione sento lo sferragliare metallico sulle rotaie. E anche urla di dolore.
Un pannello dedicato alla “Commissione Prigionieri di Guerra” racconta di interventi “extra-sanitari” compiuti dalla Croce Rossa. Chissà quanta tristezza custodiscono le carte di questa parte dell’istituzione!
Un reperto mi riporta nell’ambito ferroviario…
…e con un altro sono a scuola!
Un cartello che può ancora avere la sua utilità!
La sedia barella, proveniente da Nuoro, mi risveglia ricordi molto personali che vorrei cancellare; ma non posso.
La storia corre sui pannelli che adesso mi raccontano del post 8 settembre 1943.
Altri prigionieri di guerra, quelli della Seconda Guerra Mondiale.
“Ricerca Prigionieri e Dispersi”: mi commuovo.
Alcune immagini documentano i soccorsi durante il terremoto in Friuli del 1976….
Tra le fotografie mi colpisce una bambina…. Forse l’allora piccola protagonista potrebbe riconoscersi…
Sono appassionata di paramenti liturgici; questa vetrinetta è per me!
Concludo la visita al Museo della Croce Rossa aggirandomi in un ambiente ricostruito che, grazie ai tanti reperti, mi coinvolge al punto che vorrei osservarli ad uno ad uno, immaginandone il passato.
La ricostruzione di una trincea è in fondo il motivo per cui ho scelto di visitare questo interessante museo, trovando molto di più!
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