Palazzo della Meridiana – Genova - dal 14.02.2020 al 28.06.2020
“Sguardi genovesi”, un titolo che mi ha invitato subito alla visita, per cui eccomi qui già al secondo giorno di apertura in cerca, come spesso accade, di animali e, per questa volta, anche di bambini.
Il primo protagonista della mia selezione è un bel cavallo al galoppo nell’Allegoria con cavaliere e poeta di Andrea Ansaldo.
I bambini mi aspettano in una sezione loro dedicata. Questa parte della mostra è caratterizzata dalle pareti decorate da mongolfiere su fondo rosa che mi fanno pensare a una carta regalo destinata a una bambina…
Proprio in rosa è vestita Banetta, una bimba in posa con il suo futuro sposo, secondo l’usanza del XVII secolo.
Battista Chiavari e Banetta Raggi di Gio Bernardo Carbone
Un “terzo incomodo” si fa ammirare ai piedi della giovane fidanzata: un pappagallo che, forse, avrà un valore simbolico che non conosco. Mi diverto a pensare che sia un animale da compagnia della bambina.
Austera e riccamente vestita mi osserva la Bambina come Flora di Gio Enrico Vaymer. Mi appare così seria da sembrarmi tanto più grande della sua età.
Il Bambino con il suo cane di Domenico Fiasella mi ricorda le lacrime di un piccolo amico al quale di recente è morto il compagno di giochi a quattro zampe.
Il Fanciullo come Meleagro di Carlo Antonio Tavella e Gio Enrico Vaymer fa rivivere un antico mito con cinghiale, cane e leone!
Un altro leone, stilizzato in uno stemma, è nel ritratto de Il senatore Giacomo Raggi di Bernardo Strozzi.
Il doge Giovanni Battista Cambiaso dipinto da Angelo Giacinto Banchero non presenta né bambini, né animali ma ho qualcosa in comune con l’autore che, per simpatia, non posso tralasciarlo.
Incontro altri due bambini, probabilmente di origine africana, insieme alle loro dame.
Dama con moretto di Vincent Malò (particolare)
Dama con paggio moro di Gio. Bernardo Carbone (particolare)
Un cagnolino, che ha un suo valore simbolico, è ritratto insieme ad Annamaria Balbi Durazzo dal Mulinaretto mentre sullo sfondo due cigni nuotano in un laghetto.
La Fanciulla in abito rosso di Gio Carbone non è più una bambina ma mi piace ricordarla per il suo bel vestito.
E poi, in lontananza, proprio dietro le tuberose c’è il Monte di Portofino che mi emoziona in ogni occasione!
Parlando di emozioni, arrivano quelle regalate dai documenti! Ecco un inventario e un elenco di beni di due nobildonne! Che gioiosa conclusione!
Per saperne di più:
www.palazzodellameridiana.it/da-cambiaso-magnasco-sguardi-genovesi/