A Viganego (Genova) nel tempo di Natale
Finalmente ci sono! Da tempo sognavo di visitare questa particolare rappresentazione della Natività nell’entroterra genovese ed ora eccomi qua, pronta a vivere ogni dettaglio!
Un laghetto sul quale si riflette un albero spoglio mi incanta e mi propongo un giro in barca alla prima occasione; sarà bello solcare le acque tranquille salutando chi è rimasto a riva!
Poco distante ci sono dei lavori in corso; osservando un ponteggio da muratori auguro buon lavoro a chi è impegnato con la cazzuola.
Mi allontano per dirigermi alla Locanda; una curatissima tavola imbandita mi invita a una sosta. Come rinunciare?
Nella casa vicina vedo una gonna rosa stesa ad asciugare, penso a una cara amica che adora quel colore. Peccato ora non sia qui con me.
Adesso sono in quella che mi sembra la zona del mercato; compro qualcosa, cercando di non esagerare.
In una corda tra due case è steso il bucato ad asciugare. Chissà quanto chiacchierano le signore al lavatoio mentre lavano i panni!
Una cascata! Starei ore a guardare l’allegra acqua scrosciante che va ad alimentare il laghetto!
Mi avvicino alla bottega del calzolaio. Non ho con me certe scarpe da riparare, le porterò in un’altra occasione.
Un passo all’osteria è irrinunciabile. L’oste sulla soglia aspetta i clienti, eccomi!
Due personaggi stanno chiacchierando: lui ha una fascina di legna sulle spalle, lei sorregge un secchio di latte. Come sono curiosa di ascoltare i loro discorsi!
Ho trovato la casa che vorrei… Come tutte in questo luogo è in pietra (e il legame con la sottoscritta è inevitabile!), ha il comignolo (che fa pensare ha una stufa per scaldarsi!), una panchina in legno sul terrazzo (dove stare a leggere aspettando il tramonto!) e una porta spalancata (per accogliere amici in ogni momento!).
Altro bucato steso! Chissà perché oggi mi affascina tanto oggi questo aspetto di vita domestica? Ci penso un attimo e lo capisco, rivedendo nel cuore la mia mamma che stendeva in giardino…
Continuo il mio cammino e osservo il paesaggio da un’altra prospettiva. Un asinello trascina un carretto pieno di legna che servirà per il fuoco nelle lunghe sere invernali, forse ascoltando storie antiche e incredibili!
Ora vado in una bottega; scelgo di comprare un annaffiatoio in zinco, proprio come quello che usava mio papà nell’orto.
Con il mio acquisto vado a osservare un fabbro intento al suo lavoro, applaudendo a ogni gesto di questa attività artigianale che conosco poco.
La teleferica è qui per riportarmi a un ricordo d’infanzia quando ne osservavo una in un pesino in Val Brevenna; ma questa è un’altra storia.
Continuo il mio giro! C’è ancora tantissimo da vedere in questo presepe che può evocare storie in chiunque sia pronto ad emozionarsi.
L’emozione più grande, ovviamente, è davanti alla scena principale…
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