Lettera immaginaria di Abel Magwithc* dall’Australia
Caro figlio del sogno e della gratitudine, sono qui nella lontana Australia pensando a te. Ogni sera rivivo nella mente il nostro incontro di tanti anni fa al cimitero, immaginandoti cresciuto bello e forte.
Vorrei tanto il tuo amore; mi sto affaticando in questa terra lontana per offrirti un futuro di successo e di gioia. Si potesse davvero comprare la gioia, spenderei tutto quello che ho per ottenerla e spedirtela impacchettata come un libro. A proposito di libri, chissà quanti ne starai leggendo per diventare il signore che sogno. Io ho letto così poco ma un giorno leggerai per me, e il cuore mi diventerà sereno e la stanchezza di questi anni svanirà al suono della tua voce.
Il forzato che hai aiutato nella tua infantile bontà ti è diventato padre, come quello nella tomba del tuo villaggio. Il destino ci riserva svolte inaspettate ed eventi inimmaginabili…
Ti penso ogni mattina augurandoti il buongiorno, Pip mio, e ogni sera, augurandoti la buonanotte.
Un giorno verrò a incontrarti, questo è il mio chiodo fisso, e ammirerò il risultato dei miei patimenti e dei miei sogni.
Talvolta, mentre sono nella mia capanna di custode delle pecore, mi sembra di vederti; è uno scherzo che fa la mente, vittima di stanchezza e desiderio.
Ti coprirò d’oro come un lord, avrai vestiti di qualità raffinatissima; il mio amore per te si trasformerà in oggetti di lusso per la tua felicità.
Io sto sgobbando nella mia triste vita perché tu non debba mai farlo nella tua felice vita.
*Protagonista del romanzo “Grandi Speranze” di Charles Dickens.