Emozioni tra pannelli e didascalie

 

 

 

 

 

Genova – Palazzo Ducale - dal 3 marzo al 1° luglio 2018

 

 

 

         L’autoritratto del pittore ricorre spesso nelle opere con dettagli precisi e lo trovo inquietante, forse incontrandolo avrei sfuggito il suo sguardo.

         Gli animali, tanto amati da Ligabue, sono protagonisti di molte tele, con colori vivi e magnetici; l’ingresso della mostra è ornato da una riproduzione in formato gigante di una tigre a fauci spalancate, pare di sentirne il verso…

         Le didascalie della mostra raccontano accuratamente dell’amore per gli animali, concretizzato nell’arte pittorica o scultorea cercando di cogliere aggressività, paura ed altre emozioni.

 

 

         Il “Lupo Siberiano” è una statuetta in bronzo che mi ricorda il centro visita di Rondanina (Il Lupo in Liguria) che mi ha fatto diventare l’animale simpatico tanto da guardare con affetto l’opera che vorrebbe spaventarmi.

 

 

http://www.parcoantola.it/centri-visita-dettaglio.php?id=780

 

 

 

         Ma è il cielo che più mi conquista aggirandomi tra le sale espositive.

         Il cielo rosato di un tramonto che in “Fattoria con animali” sembra ripresa dai colori dell’edificio dove forse abitano i protagonisti del quadro.

         In “Il serpentario” una chiazza di cielo, anche qui rosato, pare insinuarsi tra rami spogli; mi immagino di essere accanto al pittore che dipinge il rapace mentre attacca il serpente, rapita da quel dettaglio secondario.

         Il cielo rosato con rami spogli lo ritrovo in “Volpe in fuga” mentre l’animale mi sembra un personaggio da favola.

        

         Mi sento proprio una favola con animali fra i protagonisti. Provo ad ascoltare le loro voci.

 

 

         Dopo aver visitato la mostra, rivedrò con curiosità lo sceneggiato Rai degli anni Settanta su Antonio Ligabue che avevo visto da  piccola.

 

 

https://www.raiplay.it/programmi/ligabue/

 

 

 

Per saperne di più:

 

www.palazzoducale.genova.it/antonio-ligabue/

 

 

 

 

 

Torino – Palazzo Madama - fino al 16 luglio 2018

 

 

         Il titolo fa pensare alla guerra che però non è l’unica protagonista dell’evento torinese. La mostra è un’occasione per immergersi nell’atmosfera del tempo medievale, proiettati nell’epoca passata grazie a immagini, oggetti e suggestioni.

         Il mio cuore da paleografa mi porta ad incantami davanti alla bacheca che conserva i documenti, provenienti dall’Archivio di Stato di Torino, esposti per la bellezza dei loro sigilli.

         Non amo le armi ma subisco il fascino di spade e punte di lance che si fanno ammirare, fiere del loro passato glorioso. Questi strumenti bellici dividono la vetrina con l’olifante che, per me, ne diventa l’assoluto protagonista. Torno indietro nel tempo, alla scuola media, alle ore di Epica, quando ho incontrato Rolando che, appunto, suonava l’olifante. La didascalia della vetrina mi fa scoprire che il corno derivato da una zanna d’elefante a volte veniva usato come reliquiario e conservato nei tesori delle chiese. Grazie per la notizia inaspettata!

         Arrivo alla cassapanca, o meglio al “cofano” come dice la didascalia, del XIII secolo. E’ in legno di pino e abete e… me lo porterei via! Forse per casa mia sarebbe un po’ troppo! Sarà meglio lasciarlo tornare al suo Musée d’histoire du Valais di Sion.

         Una chiave del XVI secolo mi commuove. Ne ho già viste di simili, facenti parte del mio patrimonio di ricordi, che non è il momento di disturbare.

         Non sono mai stata a Chambery, anzi per ottimismo dico che non ci sono ancora stata, visto che è una meta dei sogni da realizzare. E’ quindi con entusiasmo che osservo il ciclo pittorico dedicato alla Chanson de Geste “Girart de Vienne”, conservato al Musée Savoisien proprio a Chambery, considerandolo un piccolo sul viaggio che, prima o poi, farò.

 

 

Per saperne di più:

 

www.palazzomadamatorino.it/it/eventi-e-mostre/mostra-carlo-magno-va-alla-guerra

Info

Questo blog non costituisce una testata giornalistica. Non ha carattere periodico ed è aggiornato secondo le disponibilità e la reperibilità dei materiali.

Pertanto non può essere considerato in alcun modo un prodotto editoriale ai sensi della Legge n.62 del 2001.

Novità

25 Aprile 2024
01 Aprile 2024

Search