Letture di varia provenienza

 

 

 

Immagini silenziose - 25 itinerari dentro e fuori le mura del cimitero monumentale di Staglieno in Genova di Luciano Rosselli e Matteo Pastorino – Erga Edizioni

 

 

 

 

In questi giorni in cui si fa sentire più forte la nostalgia del mio “bambino (ormai ragazzino!) di Chernobyl”, che avrebbe dovuto essere in Italia per una settimana di vacanza, mi tiene compagnia un libro, destinato certamente a diventare compagno fedele di prossime uscite.

 

Conosco già tutti i luoghi descritti (qualcuno meglio e qualcuno peggio); vivo così questa lettura come l’occasione di approfondire ulteriormente amicizie consolidate e di farne crescere altre ancora un po’ superficiali.

 

Con il protagonista del testo, il Cimitero Monumentale di Staglieno, ho un legame iniziato nell’infanzia. Ricordo che da bambina ci andavo con la mia mamma una volta alla settimana per fare visita a una zia defunta intorno ai 30 anni, quando ero molto piccola.

 

Ho un ricordo intenso e piacevole di quei momenti nella grande necropoli, certamente anche dolorosi per mia madre rimasta senza la giovane sorella. All’epoca avevo già intercettato dei preferiti ed altri che mi facevano paura… Talvolta immaginavo storie sui personaggi di marmo incontrati…

 

Con lo stesso spirito di curiosità (che mi illudo di aver mantenuto intatto!) mi affido ad Immagini Silenziose per scoprire percorsi e luoghi in cui annacquare i tristi pensieri di questi giorni.

 

Forse, un giorno, proporrò questi percorsi a un giovane figlio della Russia Bianca….

 

 

 

Per saperne di più:

 

https://erga.it/catalogo/immagini-silenziose-silent-pictures/

 

 

 

“Andar per statue. A Genova e in Liguria in 85 tappe” di Patrizia Traverso e Stefano Tettamanti – Il Canneto Editore

 

         Curiosando tra le pagine di un libro ricco di spunti dedicato a statue liguri

 

La divisione in zone geografiche rende agevole la consultazione, progettando una gita o almeno una deviazione per ammirare le opere descritte.

Mi diverto a costruire il mio virtuale e personalissimo percorso, quello del cuore e della memoria scegliendo alcune delle 85 tappe descritte.

 

Inizio dalla Strega di Triora, ricordando di aver visitato con interesse il museo della stregoneria del paese. E’ passato tanto tempo…

Sarà il momento di tornarci?

 

 

E la tempesta ci sorprese

Due miglia dopo Capo Horn

 

Avendo in mente questi versi di una canzone di Roberto Vecchioni, mi reco a Imperia Porto Maurizio ad ammirare la statua dedicata a tutti i naviganti che hanno doppiato Capo Horn. Mi piacerebbe tanto farmi fotografare a fianco del fiero timoniere.

Sarà possibile?

 

 

Mi sposto a Pietra Ligure ad omaggiare il protagonista del libro della mia vita: Don Chisciotte. Vorrei passare ore davanti all’effigie dell’eroe della Mancha per raccontargli che grande ruolo abbia avuto per me da quando l’ho incontrato.

Gli interesserà?

 

Da Sestri Ponente percorro il sentiero (intriso di ricordi!) che sale al Monte Gazzo per un saluto devoto alla statua della Madonna. Quest’opera di Antonio Brilla colpisce per le dimensioni colossali.

Saranno così mastodontiche anche altre creazioni dello stesso autore?

 

Adesso mi intrufolo nella mia scuola di un tempo, il Liceo Colombo di Genova, nella zona del Carmine, per fermarmi davanti alla statua del grande navigatore a cui è dedicato l’istituto. Mi diverto un po’ a chiacchierare con lui dei tempi passati.

Ma si ricorderà di me?

 

 

Mi sposto di pochissimo, restando nel quartiere del Carmine dove, in Piazza Bandiera, è collocata la statua di Enea. La vita mi ha portato a passare molto spesso di qui senza, ad esser sincera, notare tanto quest’opera. La consuetudine rischia di dar per scontati luoghi e cose.

Riuscirò, in futuro, ad apprezzare anche ciò che è familiare?

 

Sempre a Genova vado in Piazza Tommaseo per ammirare la statua di Manuel Belgrano. Il mio interesse per la storia dell’emigrazione mi ha fatto conoscere questo illustre ligure in terra argentina.

E’ abbastanza nota la sua vicenda?

 

Lascio Genova, vado nel comune di Valbrevenna; proprio presso il Municipio incontro l’Emigrante.  E’ questa, di tutte le statue del libro, la mia preferita. Ho le radici in questa valle, come i miei antenati emigrati. Mi immagino i loro discendenti orgogliosi del cognome ligure, anche se pronunciato in un’altra lingua e, soprattutto mi domando: sogneranno un ritorno?

 

 

http://www.cannetoeditore.it/libri/arte-e-grafica/andar-per-statue-a-genova-e-in-liguria-in-85-tappe-di-patrizia-traverso-e-stefano-tettamanti/#.X3TVCBAzbIU

 

 

 

 

 

“Sterilità feconda: un cammino di grazia” di Marco Griffini – Ancora editrice

 

         Riflessioni in lettura

 

Il titolo rimanda a un controsenso, uno dei tanti che la vita può offrire.

E’ un libro che accompagna a conoscere meglio una situazione che, quando si presenta, può portare molta sofferenza. Il percorso proposto è alla luce della fede, una consolazione quando la ragione è fagocitata dal dolore.

Leggere queste pagine aiuta a sentir meno la solitudine che si prova talvolta quando una certa situazione indesiderata e inaspettata sconvolge l’esistenza.

La ricerca biblica occupa un ruolo importante bel testo, illustrando il valore simbolico della sterilità nelle Scritture. Vi è anche una parte di “vita vissuta” che illustra gli effetti della mancanza della prole desiderata nella coppia; a questo proposito si può citare una frase a pagina 81:

 

“Non aveva né volto, né nome, ma ‹esisteva›; qualcosa che si proiettava fuori da loro, ma a loro, una volta, strettamente connesso.”

 

Il percorso in cui il libro conduce porta poi all’adozione, all’amore offerto a un bambino abbandonato per cui, appunto, la sterilità diventa feconda.

 

 

www.fondazioneaibi.it/regali-solidali/pubblicazioni/32-sterilita-feconda-un-cammino-di-grazia.html

 

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“Mala morte a San Nicolao - Indagine archeologica e racconto di un omicidio medievale” di Fabrizio Benente e Mario Dentone

 

 

         Durante l’emergenza per il “Coronavirus” mi concedo un viaggio nel tempo, visto che non è possibile nello spazio….

 

Il libro si compone di due parti: “indagine archeologica” e “racconto di un omicidio medievale”. Decido di iniziare dalla seconda perché mi piace incontrare prima il lato letterario e poi quello archeologico.

 

Guidata da Mario Dentone mi avventuro in un segreto del Medio Evo ligure, con vari protagonisti che mi regalano emozioni. Un personaggio in particolare mi conquista e vorrei incontrarlo in altre letture, chissà se succederà? Nella lettura ne spio i movimenti, i gesti e, col cuore, ne immagino i pensieri.

Ogni tanto una frase è per me un insegnamento, un’occasione per riflettere e, lo dico con gratitudine, anche di consolazione.

 

Adesso sono pronta per… continuare con la prima parte del libro, di cui è autore l’archeologo Fabrizio Benente. L’opera tratta anche di documenti antichi, che c’è di meglio per alleviare le giornate in clausura per “Coronavirus”?

Il testo mi fa immaginare il luogo a cui la ricerca è dedicata e mi auguro di visitarlo in tempi migliori.

La lettura mi regala conoscenze su un argomento a me tanto caro; mi riprometto di approfondire le fonti bibliografiche presentate.

 

Il passato si è fatto vita in queste pagine e tante emozioni mi tengono compagnia, commozione compresa.

 

 

 

Per saperne di più:

 

www.oltre.it/biblioteca/store/comersus_viewItem.asp?idProduct=3328

 

 

 

 

"La bella Angelina"  di Rossella Jannello 

 

 

         In fondo questo è un libro che avrei voluto scrivere. Un intreccio ben dosato di letteratura e storia, indagando tra le fonti. Mi ricorderò di quest’opera se mai mi capiterà di imbattermi in una vicenda affascinante come questa.

 

         Il sottotitolo de La Bella Angelina è sono morta per restare. Ovvio pensare a Carolina Invernizio e, in particolare alla poesia che le ha dedicato Marino Moretti, letta e riletta in passato.

 

         Nella prima parte dell’opera, ambientata nella Catania di inizio Novecento, la protagonista si racconta in prima persona. Anch’io uso spesso l’espediente letterario dell’io narrante, sfruttandone il fascino e la capacità di coinvolgere.

 

         A un certo punto la storia diventa contemporanea, potrei dire cronaca, e una vicenda surreale e inquietante si innesta nel percorso della protagonista. Così, come spesso succede, un evento lontano genera un’onda lunga nelle pieghe del presente.

 

         Nella seconda parte del libro viene abbandonata la prima persona e il tono, sempre avvincente, diventa quello di chi racconta una storia con attenzione ad ogni risvolto.

 

         Tra le righe della narrazione ho percepito, sempre presente, l’amore dell’autrice per il lavoro letterario creato e, ne sono certa, per la protagonista. In fondo si vive una maternità producendo un’opera dell’ingegno, almeno così m’illudo.

 

         Nella stesura di questo appassionante lavoro certamente ha giocato un ruolo fondamentale la ricerca storica, si intuisce quanto l’autrice abbia consultato le fonti e studiato l’ambiente della Catania di inizio secolo.

         Un applauso a Rossella Janello!

 

Per saperne di più:

https://catania.italiani.it/castello-di-leucatia-la-sfortunata-storia-della-bella-angelina-mioccio/

https://www.comune.catania.it/la-citta/culture/biblioteche/biblioteca-centro-culturale-rosario-livatino/la-storia-e-la-leggenda-del-castello-leucatia/

 

Info

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