Il Castello di Santa Margherita è un luogo perfetto per iniziare un cammino.

La cappella della Madonna della Neve; un luogo di devozione per allietare il sentiero.

Il territorio ligure si fa ammirare.

Sempre splendida Santa Margherita!

Un’Ave Maria alla Vergine di Lourdes.

Ecco la chiesa di Nozarego!

Il portale della chiesa di Nozarego mostra vicende sacre.

Un risseu mascherato di verde.





La chiesa di Nozarego da una prospettiva insolita.

Un albero ammira il panorama.

La Cervara; è come se vedessi un pezzetto di me!

Una scorpacciata di verde, da sfruttare nei momenti grigi.

Il Tigullio esprime la sua bellezza.



La Cappella delle Gave, un luogo familiare in cui tornare sempre volentieri.

Non si nega mai un saluto a san Gerolamo!

Un’immagine classica di questo tratto di Liguria.

Margherite ne abbiamo?

Una piccola cappella per sostare sul percorso.

Una lapide testimonia una devozione datata.

Certi alberi tentano sempre di raggiungere il cielo.

Sagome di alberi nell’azzurro.

Mimose per festeggiare la primavera in arrivo.

Un insolito personaggio dà il benvenuto agli escursionisti del Promontorio.

Una casetta in cui trasferirsi con l’intenzione di vivere in un mondo fiabesco!

Un bambino che gioca continuamente in questo punto del Parco!

Ah ecco! Al Mulino del Gassetta ci sono già stata in un altro tempo!

Fotografie scattate nel marzo 2022
Per saperne di più:
www.parcoportofino.it/mappe/santa-margherita-ligure.html
www.laportofinese.it/i-luoghi/mulino-del-gassetta/
Un percorso “vista mare” nel Levante Ligure
Si può essere tristi anche nella Riviera Ligure? Forse non è mai capitato a nessuno, ma per me oggi la malinconia è più insistente del solito, mentre immagino di sentire una voce davanti al mare.

Qualcuno potrebbe giocare a rincorrere questi due cani. E per giorni racconterebbe di quanto fossero una compagnia divertente.

Guardo la costa, interrogando le mie emozioni che sanno solo rifugiarsi nei ricordi.

Wow! Che sorpresa! Una panchina dedicata a Dante!

Alzo lo sguardo su una terrazza nel verde dove vorrei rifugiarmi ad osservare il panorama, sognando l’impossibile.

Il cammino si impone e mi regala l’incontro con una frase da ricordare: “buona semenza – buon frutto”.

Una finestra mi fa pensare alla realtà da cui vorrei fuggire.

I fichi d’India mi salutano da oltre un muro.

Osservo la costa da dietro una griglia, come se fossi in una prigione.

Poi lo sguardo si riempie di bellezza senza barriere.

Una struttura di ispirazione classica mi incuriosisce distraendomi dai miei pensieri.

Mentre la tristezza ritorna, scorgo una casa nel verde.

Il muretto presso il sentiero si lamenta per non essere stato ancora notato!

Quello che mi sembra un diavolo mi segnala dell’acqua non potabile!

Un cartello multilingue mi racconta qualcosa…

Una stella a otto punte attira il mio interesse…

…e un tetto inaspettato mi induce al sorriso.

Se tornassi a Levanto certamente proverei a fermarmi qui…

..in questo luogo insolito con vista sul paese.

Riprendo il cammino, pensando a chi non c’è.

Una palma mi suggerisce di distrarmi.

Il mare mi sembra solo mio…


…anche visto da una grata.

Mi soffermo davanti ad alcune pietre, onorando il mio nome.

Cerco di raccontare al mare quanto mi manchi il mio piccolo nativo della Russia Bianca… Sono certa che almeno lui mi ascolterà in questa giornata invasa dalla solitudine.

Una lapide su una roccia ricorda una vittima di questi luoghi. Una preghiera, ovviamente.

Affido a questi arbusti un groviglio di emozioni.

Cerco conforto nel verde intorno.


Ed eccomi a Sant’Antonio del Mesco, dove sono già stata in una giornata piena di gioia.
http://pietracasuale.it/index.php/categorie/in-cammino/184-da-monterosso-a-sant-antonio-del-mesco

Oggi mi riconosco soltanto in questa nicchia vuota.

Fotografie scattate il 17 ottobre 2021
Per saperne di più:
https://www.freesoulontheroad.com/2020/06/il-sentiero-da-levanto-a-punta-mesco/
In cammino sulle alture genovesi
Iniziare il percorso osservando un’antica lapide è un privilegio che capita raramente… Ma succede a Creto dove il marmo da più di un secolo fa memoria di un’antica battaglia…
SU QUESTO ALTIPIANO
NEL 13 MAGGIO 1800
PER L’IDEALE DI UNA NUOVA ITALIA
FORTEMENTE PUGNARONO
ITALIANI E FRANCESI
CONTRO GLI AUSTRIACI
AI CADUTI
IL COMITATO PER LE PATRIE MEMORIE
LI 29 SETTEMBRE 1912

Starei per ore davanti alla lapide, ma la strada chiama!

Attendo che l’asfalto si trasformi in sentiero…

L’incontro, inaspettato, con la cappella del Carmine mi riporta a quel che conta.

Il panorama inizia a conquistarmi.

Finalmente il sentiero sostituisce l’asfalto!

Ed ecco l’atmosfera che preferisco, quella regalata dalla natura che avvolge e sovrasta il cammino, come a proteggere ogni passo.

Lo sguardo cerca il cielo, nascosto come un bambino che vuol farsi trovare.

Improvvisamente mi sento in un luogo lontano, sognando stagioni che non verranno.

Gli alberi evocano magicamente sogni ed altre finzioni del cuore…

Il paesaggio si illumina e il gioco dei verdi mi incanta come sempre.

Eccomi alla Gola di Sisa dove un albero mi sta aspettando per ospitarmi a riflettere sotto le sue fronde…

Per saperne di più:
https://montiliguri.weebly.com/creto-alpesisa.html
Un percorso dalla spiaggia alle alture nel Levante Ligure
Inizio il cammino sul mare; è come stare vicino ad un amico pronto ad ascoltare i pensieri.

Una meridiana, con il motto che spesso ricorre in questi casi:
Sol vita est

Sul lungomare incontro un cannone, quanto sarebbe piaciuto a Kattim, il bambino proveniente dalla Russia Bianca che per qualche tempo, in passato, ha dato un senso alle mie giornate…

Torno a guardare il mare, per cacciare la malinconia…

Lungo il cammino un quadro di piastrelle mi racconta l’antico rito della vendemmia. Mi incanto a osservare il piccolo impegnato a gustare un grappolo d’uva.

A Lemeglio un pensiero per i giovani che hanno lasciato la vita nella Grande Guerra.

Un fiore sbocciato dai ciottoli mi fa ammirare ancora una volta la preziosa tecnica del “risseu”…

Una finestra, sbucata dal passato, mi fa domandare chi avrà vissuto dietro le grate…

Vorrei bussare a questa porta, attendendo risposta…

Un’edicola votiva, non so perché, mi ispira una strana malinconia.

Resto qui a contemplarla.
Fotografie scattate il 16 gennaio 2021
Per saperne di più:
https://montiliguri.weebly.com/moneglia-sannicolao.html
http://amichesiparte.altervista.org/blog/diario-di-viaggio-moneglia/?doing_wp_cron=1613233202.0055010318756103515625
In cammino verso la grande statua di Cristo sulle alture del Levante Ligure
Partenza dalla piccola cappella di San Rocco, proprio sopra la stazione ferroviaria di Sori.

Nella facciata il santo di Montpellier si mostra nella sua posa classica...

....ma lo sguardo va inevitabilmente in basso per bearsi di un tipico spettacolo ligure: un risseu! Un’imbarcazione sembra fuggita dal mare vicino per adagiarsi in questo piccolo sagrato insieme, per completare il quadretto, ad un delfino e ad un’ancora.
Starei per ore a guardare ogni ciottolo, soprattutto quelli rossi di diaspro che spiccano nel mosaico bianconero.

Stop alla contemplazione appassionata! Ci sarà tempo per dedicarsi a queste magiche geometrie... Il cammino chiama e la salita si propone, come l’inizio di un’avventura.

Ecco Sant’Apollinare! Che sollievo incontrare una chiesa sul sentiero! Mi fa sempre sentire meno sola, come se la memoria di preghiere antiche di secoli aleggiasse intorno alle mura dell’edificio.

E il panorama? Non vorremo mica far finta che non ci sia...


Con l’iscrizione “IPSI GLORIA AMEN” e una data - 1966 - per ricordare una tappa la statua del Redentore mi dice che ho raggiunto il mio obiettivo di oggi.

Adoro le lapidi! Più antiche sono meglio è!
Questa, alla base dell’opera, è solo novecentesca ma ha offre comunque l’immancabile fascino della memoria:
MONUMENTO AL REDENTORE
INAUGURATO L’ANNO 1902
ABBATTUTO DAL FULMINE 1963
RICOSTRUITO DAL COMITATO
PARROCCHIALE DI SAN BARTOLOMEO
NELL’ANNO 1966

Poco distante la cappella di Sant’Uberto pretende attenzione.

Individuo la porta come dettaglio preferito.

Poi mi distraggono alcuni alberi, nel loro colorato aspetto dicembrino.

Ne scelgo uno, sotto il quale fermarmi a meditare sulla natura che si reinventa mentre si avvicina una data speciale dell’ultimo mese dell’anno.

Fotografie scattate il 13 dicembre 2020