Su una spettacolare costruzione ottocentesca a Genova
Ci sono già stata, concentrandomi soprattutto sul Cimitero di Staglieno; questa volta cerco altri dettagli.
Arrivo al ponte sifone da Via delle Ginestre attraversando la galleria che ha un’aria misteriosa, lasciandomi guidare dalla luce che attende in lontananza.
Al termine del percorso gli occhi si preparano ad incontrare tracce di storia, ansiose di farsi conoscere.
Un anello arrugginito vicino all’uscita ricorda che il tempo lascia le sue tracce…
…come su un altro reperto metallico poco distante.
La natura s’insinua tra le crepe del muro.
Ogni pietra vuole essere osservata, reclamando attenzione.
Il pavimento non è da meno….
…ma sono più sensibile al richiamo del verde, il colore che abita spesso i miei sogni.
Ma questo impianto dal passato glorioso richiede sguardi attenti, anche nei dettagli più nascosti.
Guardare il cimitero di Staglieno dalla ringhiera mi offre una prospettiva sconosciuta di un luogo ben noto.
L’ombra della ringhiera è vanitosa e si mette in posa!
Ma io preferisco un albero e il cielo!
Mi incuriosiscono i particolari del ponte, pur non comprendendoli.
La chiesa di San Bartolomeo mi porta alla mente una sua antica immagine.
Il verde vince sul grigio.
Mi distrae dai dettagli la chiesa di Sant’Antonino e, non so come, mi sembra di ascoltare una poesia in lontananza…
Poi lo sguardo spazia…
…per arrivare al ponte di Sant’Antonino che dialoga con quello dell’autostrada…
…e con la chiesa omonima.
Anche il tubo arrugginito del ponte sifone vuole inserirsi nella compagnia!
Poi un arbusto vuole fare il protagonista…
…come qualcun altro.
Non mi ero accorta dei palazzi moderni in lontananza, eccoli!
Le macchie sul muro pretendono attenzione, vogliono essere contate una ad una!
Ora provo a contare le tombe del cimitero inglese…
Ci vorrà un bel po’!
Fotografie scattate il 14 giugno 2020
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