Se i miei giorni
non fossero contati
come quelli
di un contratto precario,
passerei ore infinite
ad ammirarti.
Rinuncerei
a viaggi
ed incontri
per ripetere
il tuo nome,
adorando
il tuo colore.
Illumineresti
i miei sogni
con l’entusiasmo
rosato
che i tuoi petali
diffondono.
Tornando al reale,
ti chiedo il perché
del mio poco tempo;
mi rispondi
che anche
i tuoi fiori
hanno
il destino
segnato.