Un luogo amato della Valbrevenna (Genova)
I coniugi Brassesco, Giovanni e Rosa, nati nella prima metà del XIX secolo, sono descritti singolarmente: “esempio di fede e di operosità – da tutti rimpianto” per lui, “di vita semplice e pur forte virtuosa pia” per lei. Non manca nell’epigrafe un riferimento alla coppia: “in vita concordi sposi qui insieme aspettano di risorgere”.
Giovanna Firpo, nativa di Genova, a 41 anni si è spenta a Casottino, in Valbrevenna. Era sposata e, forse, non aveva figli perché la lapide non ne fa cenno mentre la presenta “mite e virtuosa”. La frase “rassegnata volò a Dio” mi fa pensare a una morte per malattia.
La sposa, i figli e il fratello ricordano Angelo Pasquale Fontana morto in Valbrevenna a 46 anni il 14 gennaio 1929 e, con orgoglio, così fanno dire al suo epitaffio: “dedicò l’opera sua per la grandezza della patria e per il benessere della famiglia”.
“Marito e sposa esemplari consacrarono lor vita pel benessere dei figli che ne piangono la perdita”: così leggo sulla tomba del cavalier Pietro Brassesco (1846-1923) e di sua moglie Maria Rebosio (1858-1942); di lui è ricordato anche il lavoro, era “capo tecnico della Regia Marina”. Professionalità inaspettata in Valbrevenna!
Passo a un’altra epigrafe in cui è indicata l’occupazione, quella del notaio Luigi Poirè (1831-1910); nello stesso marmo è nominato Riccardo Poiré che nel 1943, a 27 anni, risulta disperso in Russia.
Il pensiero della guerra in Russia mi dirige da chi ci è stato in divisa dall’agosto 1942 al maggio 1943. Lascio lo spazio alla malinconia.
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