Al Castello Coppedè di Genova Quarto

 

 

 

        In una prestigiosa dimora dei primi del Novecento nel Levante genovese, recentemente riqualificata

 

Spesso vorrei fuggire dal mio mondo, creandomi una nuova memoria.

I luoghi mi aiutano, come succede oggi.

Davanti a un cancello, mi preparo alle emozioni.

 

 

 

 

Uno stemma, un nome, un indirizzo mi rendono felice di essere qui.

 

 

Un nettascarpe…

 

Mi immagino un viaggiatore che torna stanco e si prepara all’ingresso nella dimora che attende, con accoglienza materna.

 

 

Le scale, amiche colme di simboli, le fotografo sempre!

 

 

 

 

Individuo dei volti in un antico affresco; queste figure femminili evanescenti potrebbero raccontare tante storie, rimaste imprigionate tra i loro tenui colori.

 

 

 

 La croce di San Giorgio mi fa sentire a casa, nella mia amatissima Genova.

 

 

 

 

Il cuore accelera il battito e la curiosità prende il sopravvento entrando in questo castello di inizio XX secolo, che si crede del XV…

 

 

 

 

 

Un campanello che può vantarsi di aver suonato per decenni annunciando visite (gran rimedio alla solitudine!).

 

 

 

 

Leggendo l’incipit del “Gloria” mi sembra di sentire in lontananza il festoso canto liturgico.

 

 

 

 

Forse qui ci vorrebbero le candele… Tornerò di nascosto a eliminare le lampadine per sostituirle con le loro gloriose antenate di cera…

 

 

 

Non mi lascio sfuggire i dettagli, neanche questi fiori che gareggiano con quelli del giardino.

 

 

 

 

 

 

 

Un’icona mi suggerisce di approfondire un mondo che conosco ancora poco…

 

 

 

 

…altre lampadine da eliminare!

 

 

 

 

Uno sguardo dall’alto cambia la prospettiva, mi sembra che i luoghi si svelino di più…

 

 

 

 

Un elemento architettonico mi fa sentire, gradevolmente, in un’altra epoca!

 

 

 

 

Il dettaglio di un soffitto! Mai dimenticare di alzare lo sguardo!

 

 

 

 

Sicuramente questa lampada potrebbe aiutarmi a capire meglio l’anima di questo luogo….

 

 

 

Una statua vista attraverso i fiori, come se i petali volessero proteggere da sguardi indiscreti…

 

 

 

 

 

Un castello senza merli? Non è possibile! Eccoli!

 

 

 

 

I ninfei sono sempre una scoperta preziosa delle antiche dimore!

 

 

Nella fontana un bambino sta cavalcando un cigno. Il volto del piccolo mi ricorda qualcuno; anche oggi la malinconia mi fa visita…

 

 

 

 

 

Il castello svela la sua anima fiabesca e tutto si può immaginare… Una principessa addormentata, una fata che soddisfa desideri con la bacchetta magica o una regina che sogna di diventare mamma.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Fotografie scattate nel maggio 2021

 

 

 

 

 

Per saperne di più:

 

 

https://www.castellocoppede.com/

 

 

Info

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