A San Salvatore dei Fieschi di Cogorno (Genova)

 

Come restare indifferenti a questa bellezza, frutto di devozione?

Torno qui dopo molti anni ed è come accettare un invito a lungo rinviato.

 

 

Mi accompagnano le preoccupazioni, come succede quando si visita un luogo in cui la preghiera intride le pietre.

Come sono felice di essere qui, portata da quello che tanti chiamano destino.

 

 

 

Immagino lo scorrere dei giorni, nello scorrere dei secoli, in questo luogo di cui vorrei esplorare ogni angolo, facendomi tante domande. Che resteranno senza risposte.

Il risseu del sagrato mi riporta al presente…

 

 

o meglio, al 1810.

 

 

 

Osservo il portale, come se fosse l’ultimo gesto della vita.

Vorrei asciugare le lacrime della Vergine ai piedi del Crocifisso e affidarmi a lei, condividendo il dolore.

 

 

 

Entrare nella basilica mi rassicura; mi ricorda tante messe seguite in un’altra chiesa durante l’infanzia. Una nostalgia dolce mi invade.

 

 

 

Mi avvicino a una madre, l’Addolorata; mi rivolgo a lei, pensando che conosca il mio cuore.

 

 

 

 

 

Per saperne di più:

 

www.bibliodelmandillo.net/2309-la-famiglia-fieschi-a-san-salvatore-di-cogorno-e-a-ne/

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