I luoghi privilegiati per incontrare il passato (e non solo!)

 

 

 

 

 

 

 

         Osservando alcuni animali tra le opere d’arte nel museo di Strada Nuova a Genova

 

 

Leoni

 

 

         In questa ricerca la parte del leone la fa… il leone! Il predatore, simbolo della famiglia degli antichi proprietari del palazzo che oggi è museo, accoglie i visitatori già dall’ingresso.

 

 

 

         Maria Brignole Sale, la cui villa ho visitato di recente (http://pietracasuale.it/index.php/luoghi/140-a-voltri-per-scoprire-la-villa-duchessa-di-galliera) sta seduta su una poltrona dai braccioli, neanche a dirlo, leomorfi (mi concedo il neologismo!).

 

 

         Un re della foresta si mostra elegantemente in uno stemma su sfondo rosso.

 

 

 

 

 

         La testa stilizzata con folta criniera orna il basamento di alcune statue.

 

 

 

 

         Il leone ha prestato il suo volto anche al piede di un mobile.

 

 

 

 

 

         Un leone affianca, in secondo piano, il San Marco Evangelista di Guido Reni.

 

 

 

 

         Un altro, in compagnia di un putto, guarda arcigno i passanti…

 

 

 

 

         Alzando lo sguardo…. Un leone dorato ricorda chi comanda…

 

 

Agnelli

 

 

         L’agnello segue San Giovannino che, nel Matrimonio mistico di santa Caterina di Paris Bordon, è tenuto per mano dalla Madonna che sembra controllarlo, come si fa con i bambini.

 

 

 

 

         Il Battista, versione bambino, porta in braccio un agnello, nell’opera Sacra Famiglia con san Giovannino e un santo vescovo di Benvenuto Tisi.

 

 

 

 

         Nella scena in cui Gesù scaccia i mercanti dal tempio (autori Il Guercino e Bartolomeo Gennari) un agnello è tra le braccia di un giovane e un altro sbuca dietro il Cristo.

 

 

 

         In un’altra opera San Giovannino se ne sta accoccolato ai piedi della Vergine con un agnellino in braccio, come un bimbo col suo giocattolo (Madonna col Bambino, Sant’Anna e San Giovannino di Luca Cambiaso).

 

 

 

 

         Nel Matrimonio mistico di santa Caterina di Paris Bordon alcune pecore (con ariete) stanno tranquille nel prato dietro alla scena principale, non curandosi dell’evento.

 

 

 

         Le pecore sono assolute protagoniste in un tondo dal titolo Esodo biblico detto “fuga di pecore” de Il Grechetto.

 

 

 

         Un gregge tranquillo forse torna all’ovile nel Paesaggio Lacustre di Carlo Antonio Tavella.

 

 

Volatili

 

 

         Nella Sacra famiglia con san Giovannino il futuro precursore porge un uccellino al piccolo Gesù che, incuriosito, lo osserva mentre è in braccio alla mamma.

 

 

 

 

         Alcune colombe sono in una cesta sulla testa di una giovane ed altre in un cestino nell’opera Gesù scaccia i mercanti dal tempio (autori Il Guercino e Bartolomeo Gennari).

 

 

 

 

 

         Dei pennuti sono protagonisti con La cuoca di Bernardo Strozzi sorpresa in cucina.

 

 

 

 

         All’ultimo piano del museo un cagnolino va a spasso in un’opera in legno intarsiato.

 

 

 

         Un cane riposa vicino al pastore a poca distanza di un piccolo gregge nel Matrimonio mistico di santa Caterina di Paris Bordon.

 

 

 

         Un altro cane pastore si incontra nell’opera La separazione dei Abramo e Lot di Sinibaldo Scorza.

 

 

 

 

         Due cani, che vorrei portarmi via, ornano una parete.

 

 

 

 

         Un cagnolino fa le feste a una dama in bianco che riceve fiori da una contadina nell’opera Aprile di Jan Wildens.

 

 

 

 

 

         Un cane con un gruppo di mietitori in pausa pranzo forse aspetta qualche avanzo (Agosto – La mietitura di Jan Wildens).

 

 

 

 

         Nell’Allegoria del fuoco della bottega di Jacopo da Ponte un bambino e un cane sembra che giochino a fissarsi.

 

 

 

 

         Un cagnolino, certamente fortunato, è ritratto vicino a Pellina Lomellini Brignole Sale (autore Sigismondo Betti), nobildonna che ho conosciuto leggendo “Storia di Genova dalle origini ai nostri giorni” di Paola Pettinotti.

 

 

Serpenti

 

 

         Dal calice di San Giovanni Evangelista sbuca un serpente (San Giovanni evangelista, san Zaccaria e una santa di Francesco Brea). Che paura!

 

 

 

         La morte di Cleopatra (autore Il Guercino) mostra il serpente impegnato a dare la morte alla regina d’Egitto.

 

 

Cavalli

 

 

         Un cavallo bianconero con briglia rossa fa bella mostra di sé nell’opera Clorinda libera Olindo e Sofronia dal rogo di Mattia Preti.

 

 

 

 

         I cavalli sono protagonisti nel Combattimento tra archibugieri e cavalleria di Cornelis de Wael.

 

 

 

         Quadrupedi più mansueti trascinano un carro in Settembre – La caccia di Jan Wildens.

 

 

 

 

         Altri, mitologici, conducono il carro del sole.

 

 

 

 

         E’ tutt’uno con il suo cavallo Anton Giulio Brignole Sale ritratto da Anton Van Dyck.

 

 

Conigli

 

 

         Nel Paesaggio con conigli di Albert Cuyp gli animali del titolo sono rappresentati in una famigliola.

 

 

Gatto

 

 

         Un gatto pare in bilico sullo sfondo del Ritratto d’uomo detto “con maniche rosse” di Paris Bordon mentre il protagonista in posa non se ne cura.

 

 

 

Lupa

 

         La lupa con Romolo e Remo di Domenico Parodi e Francesco Biggi appare materna con i suoi cuccioli umani.

 

 

 

Cigno

 

         E’ maestoso nel marmo Il cigno con Elena e Polluce di Bernardo Schiaffino.

 

 

Delfino

         Sembra un giocherellone il Putto su delfino di Tomaso Orsolino!

 

 

 

Scimmia

 

 

         Una scimmia sbuca da una parete.

 

 

 

Asino e bue

 

 

         La Natività del Grechetto mostra asino e bue vicini al piccolo Gesù sulla paglia, in una classica immagine da presepe.

 

 

 

Ovini e bovini

 

 

         Le produttrici di latte mucche, pecore e capre sono in primo piano nell’opera La separazione dei Abramo e Lot di Sinibaldo Scorza.

 

 

 

 

         Altre mucche e pecore si concedono una pausa  nell’opera Scena pastorale di Carlo Antonio Tavella.

 

 

Cavalli e buoi

 

         Cavalli e buoi animano una scena de Luglio – Il taglio del fieno di Jan Wildens.

 

 

 

Vari

         Vari animali sono presenti, si potrebbe dire “per contratto” ne Il sacrificio di Noè dopo il diluvio di Sinibaldo Scorza.

 

 

 

         Altro doveroso affollamento animalesco nell’Entrata degli animali nell’arca di Noè de Il Grechetto.

 

 

 

         Qualche animale orna le rappresentazioni delle navi di Cristoforo Colombo nell’opera, dedicata al navigatore genovese, sita nell’appartamento di Maria Brignole Sale.

 

 

 

 

 

 

         Lo scopritore del Nuovo Mondo, in una sua posa classica, saluta i visitatori (ed ora i lettori!).

 

 

 

Per saperne di più:

 

www.palazzideirolli.it/palazzorosso

www.101giteinliguria.it/palazzo-rosso-visita-con-bambini/

 

 

 

 

 

 

         Un’occasione per conoscere il passato da un punto di vista speciale, in un percorso curato con passione

Molte volte, di passaggio da Campomorone, per qualche attimo l’indicazione di questo museo mi ha attratto ma la visita è sempre stata rimandata. Ora, complici alcune combinazioni personali, il momento è arrivato. Così varco la soglia della Croce Rossa di Campomorone in cui è ospitato questo patrimonio prezioso e particolarissimo.

 

 

Ricevo il benvenuto dall’effige di Antonio Gavino che ha legato il suo nome alla storia di Campomorone, come mi racconta chi con passione mi accompagna nella visita; a pochi passi un pannello mi dice in sintesi quanto sto per incontrare…

 

 

Un’emozione forte è data dal testo dedicato a Florence Nightingale. Torno indietro nel tempo e mi ritrovo nell’infanzia a leggere della “Signora della Lampada”; le letture fatte in tenera età restano per sempre nelle pieghe emotive della memoria…

 

 

Il Museo di Campomorone conserva una pagina di appunti di Henry Dunant, colui che può essere considerato il fondatore della Croce Rossa; ed ecco che arriva nel mio animo da archivista l’emozione che solo il documento può dare.

 

 

Ecco la bandiera! Il simbolo della Croce Rossa è originato dalla bandiera svizzera a colori invertiti. L’avevo imparato, tanto tempo fa. Quando? Ormai le conoscenze si confondono e si perde la cronologia dell’apprendimento.

 

 

Lo Statuto! E’ il documento in cui si incarna l’anima di ogni associazione; la mia confidenza con archivi associativi mi fa guardare questa carta con rispetto misto a coinvolgimento.

 

 

Ospedali territoriali, da guerra e persino un’ambulanza fluviale; fotografie raccontano di un mondo passato con il loro antico linguaggio.

Alcune foto ricordano il terremoto di Messina del 1908, questo evento era entrato nella mia vita in passato, occupandomi di documenti testimonianti solidarietà.

 

 

Ed ecco quello che mi aspettavo di trovare: antichi strumenti medici! Quante vicende potrebbero raccontare!

 

 

Un elenco ha un sapore familiare nella sua prima parte, dedicata agli ospedali di guerra degli anni 1915-1918; il pensiero va ad alcuni che in questi luoghi hanno concluso l’esistenza (https://www.ivarchineltempo.it/index.php/ricerche/morti-in-guerra?highlight=WyJtb3J0aSJd).

 

 

 

Le immagini della Grande Guerra trovano un luogo privilegiato nella mia attenzione; le osservo con calma tentando di individuare i pensieri dei protagonisti…

 

 

 La ricostruzione di un treno ospedale! In questo ambiente con le orecchie dell’immaginazione sento lo sferragliare metallico sulle rotaie. E anche urla di dolore.

 

 

 Un pannello dedicato alla “Commissione Prigionieri di Guerra” racconta di interventi “extra-sanitari” compiuti dalla Croce Rossa. Chissà quanta tristezza custodiscono le carte di questa parte dell’istituzione!

 

 

 Un reperto mi riporta nell’ambito ferroviario…

 

 

 …e con un altro sono a scuola!

 

 

Un cartello che può ancora avere la sua utilità!

 

 

La sedia barella, proveniente da Nuoro, mi risveglia ricordi molto personali che vorrei cancellare; ma non posso.

 

 

La storia corre sui pannelli che adesso mi raccontano del post 8 settembre 1943.

 

 

 Altri prigionieri di guerra, quelli della Seconda Guerra Mondiale.

 

 

 “Ricerca Prigionieri e Dispersi”: mi commuovo.

 

 

 

  Alcune immagini documentano i soccorsi durante il terremoto in Friuli del 1976….

Tra le fotografie mi colpisce una bambina…. Forse l’allora piccola protagonista potrebbe riconoscersi…

 

 

 Sono appassionata di paramenti liturgici; questa vetrinetta è per me!

 

 

Concludo la visita al Museo della Croce Rossa aggirandomi in un ambiente ricostruito che, grazie ai tanti reperti, mi coinvolge al punto che vorrei osservarli ad uno ad uno, immaginandone il passato.

 

 

 

 La ricostruzione di una trincea è in fondo il motivo per cui ho scelto di visitare questo interessante museo, trovando molto di più!

 

 

Per saperne di più:

 

www.museo-cri.it

 

Miniere, gelati e percorsi di vita

 

 

         Mi piace iniziare parlando dei minatori. La sezione dedicata a loro in questo prezioso scrigno interattivo che è il MIM Belluno mi colpisce nel profondo, ascoltando i racconti su un lavoro faticoso e pieno di rischi. La dichiarazione di un ex minatore che non vorrebbe che il figlio facesse il suo lavoro mi resta nel cuore.

 

         ….I gelati! A dire il vero (so che sembra strano!) non sono una grande appassionata dell’alimento ma mi ha affascinato la storia dei gelatieri del Bellunese che, con coraggioso spirito imprenditoriale, hanno varcato i confini.

 

         Mi soffermo sul pannello dedicato a “I grandi Bellunesi nel mondo” e mi coglie un’emozione speciale leggendo il nome di Guido Rossa che avevo sempre considerato un mio concittadino genovese. Per un attimo la mia mente è occupata dall’immagine di un uomo ucciso nella sua auto.

 

         Torno al presente, mi accosto a un pannello dedicato al tema del viaggio che parla di navi per l’America e treni per Belgio e Svizzera; ho sempre pensato a questi viaggi verso un destino altrove come indicibilmente faticosi, ma carichi di sogni, aspettative e speranze.

 

         Certo, io mi fermo a leggere i pannelli ma la forza di questo museo, come dice il suo nome, è l’interattività. Nella visita sono accompagnata dai curatori della struttura che, in video, mi raccontano dei migranti del passato e anche di quelli attuali che hanno il volto di giovani italiani all’estero e di quanti hanno fatto dell’Italia la loro casa.

 

 

 

Per saperne di più:

http://www.mimbelluno.it/

 

 

 

 

Sentirsi un emigrante verso un nuovo mondo

 

 

         Vedo emigranti in partenza prima di entrare al museo; sono cristallizzati in un mosaico, con l’anima in valigia, a pochi passi dal Galata.

         Le loro storie si sostituiscono alla mia, perché un passaporto mi rende migrante di un altro secolo come se la mia vita fosse rimasta ad aspettare alle porte del museo.

         Ascolto le loro lettere, genuine e sgrammaticate, piene di nostalgia e miseria; vorrei poter donare conforto a chi scrive da un altro tempo.

         Uscendo, mi restano nel cuore nomi e vicende, sgualciti come una cuccetta di terza classe in una grande nave.

 

 

        

Per saperne di più:

 

www.galatamuseodelmare.it

Info

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Pertanto non può essere considerato in alcun modo un prodotto editoriale ai sensi della Legge n.62 del 2001.

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