Michelangelo. Divino artista

 

Palazzo Ducale di Genova, dal 21 ottobre 2020 all’11 luglio 2021

 

 

Inizio il mio percorso in questa mostra con reverenza, come in un luogo sacro.

 

 

 

 

 

La reverenza si dissolve quasi subito grazie all’incontro, nella prima sala, con documenti d’archivio! La mia anima d’archivista si sente immediatamente a casa in presenza di antiche carte… così osservo appassionatamente il materiale esposto, con qualche emozione in più davanti agli scritti del protagonista della mostra!

 

 

 

Mi illudo di trovare un messaggio di benvenuto per me davanti a un’immagine del mio patrono, sant’Antonio abate, impegnato nelle “tentazioni” in un’opera di un ignoto pittore -  forse fiammingo - del XVI secolo.

 

 

 

Animula vagula, blandula” con questi versi nella mente sosto davanti al Busto di Adriano

 

 

 

Il grande imperatore, in una contemporaneità creata da questa mostra, mi sembra osservare il piccolo Michelangelo che scolpisce la testa del fauno (Cesare Zocchi, fine XIX secolo).

 

 

Un calco in resina della Pietà mi rimanda ad altre rappresentazioni di madre con un figlio morto tra le braccia, che ultimamente stanno entrando nelle mie fotografie, nella mia vita…

 

 

 

 

 

 

Tomba di Ernesto De Ferrari - Chiesa della Santissima Concezione (Padre Santo) di Genova 

 

 

 

Cimitero Staglieno di Genova

 

 

Incontro ora un bel Cupido dormiente del II secolo d. C.; il suo volto potrebbe stare sulla tomba di un bimbo, illudendo la sua mamma di un prossimo risveglio.

 

 

 

 

 

Una lettera di Michelangelo del luglio 1496 mi ricorda che sono qui per omaggiare la sua grandezza, non per perdermi nelle mie malinconie…

 

 

 

Una replica del tondo Doni mi ricorda che dopo una visita agli Uffizi ho scelto di comprarmi un magnete raffigurante proprio quell’opera. Un giorno valorizzerò i miei magneti souvenir di viaggio, soprattutto riportando alla memoria i criteri di scelta.

 

 

 

La Testa del David di Clemente Papi del 1848 mi riporta direttamente alla mia gita a Firenze alle medie, un ricordo pieno di una magia mai ritrovata.

 

 

San Giovannino si materializza in una statua abbozzata del XX secolo. Il piccolo precursore mi fa pensare con tenerezza alla sua mamma che talvolta si è inserita in queste pagine:

 

http://pietracasuale.it/index.php/categorie/immagini-e-immaginazioni/201-elisabetta-diventera-mamma

 

http://pietracasuale.it/index.php/categorie/immagini-e-immaginazioni/207-elisabetta-e-diventata-mamma

 

 

 

 

 

 

Intanto il Cristo Giustiniani mi aspetta nella prossima sala.

 

 

 

Una parete con lettere e schizzi per gettare uno sguardo sulla vita del divino Michelangelo.

 

 

 

Continuo il percorso, pronta a farmi catturare da ogni dettaglio…

 

 

La sala di lettura della Biblioteca Laurenziana: ci passerei ore, sicuramente dimenticando tante amarezze…

 

 

 

 

 

 

Una pagina mi ricorda che Michelangelo era anche poeta!

 

 

La visita termina davanti a una copia della Pietà Bandini.

 

 

Questa copia mi riporta a un’altra, a una piccola Pietà Bandini sulla cima del monte Ermetta, vista nell’ultima domenica di vita pre-covid, il 23 febbraio 2020.

Da allora ho perso molto, compresa una ragione di vita.

 

 

 

 

 

 

 

Per saperne di più:

 

https://palazzoducale.genova.it/mostra/michelangelo-divino-artista/

 

 

 

 

 

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