La mia anima è una bambina che piange.
Piange disperatamente davanti ad una chiesa.
La chiesa è chiusa e le urla della piccola si infrangono contro i portoni di bronzo.
L’anima si sente abbandonata e si illude che, piangendo più forte, qualcuno si accorga del suo dolore.
La bimba tenta di chiedere aiuto cercando nuove parole, ma sono sempre sbagliate.
Forse un giorno un portone sarà appena socchiuso; le urla finalmente entreranno nella chiesa.
Il silenzio accarezzerà il dolore e l’anima – a fatica – dimenticherà il pianto.

