Luoghi

 

Appunti distratti di viaggio

 

 

 

 

 

All’Eremo di Sant’Antonio Abate di Niasca sul Monte di Portofino. Perché?

 

 

 

         Sarà perché il luogo è dedicato al mio santo preferito, fondatore del monachesimo.

 

 

 

https://www.ivarchineltempo.it/index.php/component/content/article/sant-antonio-abate?catid=2:uncategorised&Itemid=244

 

 

         Sarà perché i suoi sette secoli di storia mi abbracciano, rassicurandomi.

 

 

 

https://www.ivarchineltempo.it/index.php/component/content/article/sette-secoli-dal-18-febbraio-1318?catid=2&highlight=WyJzZWNvbGkiXQ==&Itemid=101

 

 

         Sarà perché le mura conservano ancora l’eco di orazioni devote di chi ha vissuto per servire Dio.

 

 

https://www.ivarchineltempo.it/index.php/component/content/article/giovannino-luchino-e-guglielmo?catid=2&highlight=WyJnaW92YW5uaW5vIl0=&Itemid=101

 

 

         Sarà perché arrivare a Niasca dalla Valle dell’Acqua Viva è percorrere un sentiero del Parco di Portofino tra i meno frequentati (giustamente, porta ad un eremo!).

 

 

 

 

 

Per saperne di più:

 

www.parcoportofinocode.it/Scheda?id=56

 

 

 

Sorpresa sul sentiero

 

 

         Sono in cammino a caccia di emozioni in uno dei luoghi più amati, il Monte di Portofino, che mi stupisce e mi conquista in ogni occasione. Il percorso di oggi mi offre una sosta gratificante nel passato per aggiungere meraviglia a meraviglia.

 

         Basta salire pochi gradini e e incontro un mugnaio dei secoli scorsi che si racconta:

 

                  Il mio mulino è uno dei tanti in questa Valle ricca d’acqua che offre sostentamento a me ad altri. Mi portano il grano e lo trasformo in farina che diventa pane; è il mio destino come è stato per mio padre e sarà per mio figlio.

                  Arrivano qui anche le olive per diventare olio, la macina ha attraversato i secoli e la si può ancora vedere. Non potete più vedere me ma la passione per il mio lavoro, sono certo, è rimasta a rappresentarmi.

 

 

Per saperne di più:

 

http://www.mulinodelgassetta.it/index.php/chi-siamo

 

 

 

 

 

A casa dell’eremita San Venerio

 

 

 

         Dalla scura spiaggia di Punta Corvo, sotto il paese Montemarcello, mi abbandono ai ricordi con lo sguardo sull’Isola del Tino.

         Ci sono stata anni fa, il 13 settembre 2009, nel giorno della festa in cui si può accedere al territorio che è militare. Ricordo di aver vagato tra quel che resta di costruzioni benedettine sostando in preghiera.

         Avevo pensato a Venerio, che ha concluso la vita da solo nell’isola. La scelta eremitica non mi ha mai attratto; non riesco a pensare con serenità alla solitudine totale, anche se vissuta al servizio di Dio.

         La processione in onore del Santo mi aveva coinvolto intensamente per quella devozione particolare in un luogo speciale, approfittando dell’ospitalità di un eremita morto nel VII secolo.

 

         Una voce mi riporta al mio presente sulla spiaggia, mi scuoto dal passato per lasciare Punta Corvo. La faticosa salita per Montemarcello, da affrontare con fierezza, mi aspetta.

 

 

Per saperne di più:

 

http://www.cinqueterreoutdoor.it/mare/370/lisola-del-tino-e-la-festa-di-san-venerio/

 

https://www.touringclub.it/destinazione/271415/spiaggia-di-punta-corvo

 

 

 

         I found my love in Portofino

 

 

 

         Non sto citando una canzone degli anni Cinquanta del XX secolo per parlare di un sentimento umano, ma per raccontare di un amore che va oltre la natura, un amore soprannaturale.

         Sono arrivato qui, in questo paradiso terreno tra Santa Margherita Ligure e Portofino, negli anni Sessanta del XIV secolo.

         Sono arrivato qui e non me ne sono più andato; sono un monaco benedettino e quindi ho promesso per tutta la vita la stabilità al monastero che mi ha accolto.

         Tutti i giorni della mia esistenza sono passati davanti a questo mare che con la sua bellezza mi parla di Dio, santificando la mia anima in lavoro e preghiera.

 

         Sono ancora qui, pensatemi nel cimitero dei monaci. Sotto il glicine.

 

 

 

Per saperne di più:

 

www.cervara.it

 

 

 

A Serravalle Scrivia in epoca romana

 

 

 

Sono nel I secolo dopo Cristo, mi aggiro in una florida città di circa 6000 abitanti, ricca per i traffici commerciali facilitati dalla posizione strategica sulla Via Postumia. Per precisione mi trovo in una particolare area della località, cioè nel “centro divertimenti” caratterizzato dal teatro, dall’anfiteatro e dalle terme.

Mi concedo un’occhiata al foro: è pieno di gente vociante in  atmosfera da mercato. Un venditore sistema sul banco statuette di marmo; sembrano riproduzioni in formato mignon delle opere greche classiche. La signora che vende frutta e verdura aspetta i clienti vicino alla sua mercanzia, ma preferisco spostarmi verso alcune botti accatastate che mi fanno sperare di trovare un bicchiere di vino da assaggiare…

E’ circa mezzogiorno; qui a quest’ora si va a teatro! Mi sistemo sugli spalti e inizia una tragedia seguita (per fortuna!) da due commedie; applaudo a ogni battuta fra le sonore risate del pubblico.

Dopo gli spettacoli continuo la visita e mi imbatto nel trasporto di un ferito in barella; seguo il malcapitato che viene condotto in un ambulatorio. Mi ritrovo quindi nella casa del medico, dove vengono curati i gladiatori vittime di “infortunio sul lavoro” nel vicino anfiteatro, luogo in cui, sinceramente, non mi va di andare. Infatti i combattimenti non mi attirano. Per pura curiosità mi limito a dare un’occhiata; notando la gran folla (ma c’è tutta la città?) che urla incitando il proprio idolo capisco di essere totalmente controcorrente…

Termino il mio giro indugiando tra le botteghe, sono nell’attuale “via dello shopping”… L’Outlet arriverà tra qualche secolo.

 

 

 

Per saperne di più:

 

www.libarna.al.it

 

 

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Pertanto non può essere considerato in alcun modo un prodotto editoriale ai sensi della Legge n.62 del 2001.

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