Luoghi

 

Appunti distratti di viaggio

 

 

 

 

        In un’antica dimora de Levante ligure valorizzata dal FAI

 

 

Ascolto i rintocchi di una pendola, che radunano pensieri e ricordi.

 

 

 

 

 

 

 

I fiori in una campana di vetro donano l’emozione di una bellezza antica.

 

 

 

 

 

Chiedo al pavimento di raccontarmi dei tanti passi che lo hanno calpestato.

 

 

 

 

Un affresco sembra uscito da un sogno che annulla il reale.

 

 

 

 

Cerco conforto in una Madonna, scegliendo di dimenticare la malinconia.

 

 

 

 

Una stanza richiama l’altra, in un percorso ricco di sorprese.

 

 

 

 

I burattini, personaggi speciali, forse riposano dopo uno spettacolo….

 

 

 

Un mare in tempesta ricorda tanti momenti difficili.

 

 

 

 

Passerei ore interminabili in questo salottino, respirando il passato.

 

 

 

 

Il soffitto racconta di emozioni azzurre.

 

 

 

 

Vorrei osservare i tegami in rame con mia mamma, che li amava tanto….

 

 

 

 

Certi cassetti forse andrebbero aperti….

 

 

 

Mi incanta il pizzo di una tovaglia proveniente da un’epoca antica.

 

 

Una tavola imbandita aspetta ospiti, forse del secolo scorso…

 

 

Riconosco un interruttore retrò, sconosciuto ai più.

 

 

 

Un tovagliolo ricamato forse è pronto per un pasto sontuoso…

 

 

Saluto due puttini che si osservano, complici.

 

 

 

Uno scrittoio sbucato dal passato fa amicizia con i visitatori curiosi.

 

 

 

 

Chiedo a un lampadario di illuminarmi i pensieri.

 

 

 

Il Riposo in Egitto di Domenico Fiasella orna una camera da letto ricca di storia.

 

 

 

Quanto mi piacciono le fotografie antiche!!!

 

 

 

 

I limoni del giardino si offrono di tenermi compagnia, aspettando la notte.

 

 

 

 

 

 

Per saperne di più:

 

 

https://fondoambiente.it/luoghi/casa-carbone?gclid=Cj0KCQjwy9-kBhCHARIsAHpBjHhd4kksOao0VCEs93YUAn-s-8yZg6W1tt7wGMkCwq7S9TwtjEadJ0oaAlASEALw_wcB

 

 

Ti siedi in una panchina, sognando un nome.

 

 

 

 

Ti immergi nel verde, chiedendoti cosa cercare.

 

 

 

Domandi ai nasturzi di sorridere, donandoti felicità.

 

 

 

 

Insegui certe linee, dimenticando le nuove angosce.

 

 

 

 

Cerchi geometrie in un mondo verde, immaginando i prossimi fiori.

 

 

Scruti segni legnosi, sorridendo per lo stupore.

 

 

 

Ti specchi in un verde acquoso, temendo di incontrare il tuo sguardo.

 

 

Temi spine invisibili, implorando incondizionata pietà.

 

 

 

Cerchi tracce di Liguria, osservando piante e rocce.

 

 

 

Osservi un antico palazzo, immaginando povertà consolate.

 

 

Cammini in uno stretto passaggio, scrutando palazzi eleganti.

 

 

 

Spii la vita verde, tralasciando ambasce incalzanti.

 

 

Affidi i tuoi sogni alle memorie del passato, accarezzando il rosso nel verde.

 

 

 

Aspetti di incontrare gli abitanti di una piccola casa, chiacchierando con minuscoli fiori.

 

 

 

Guardi i vasi addormentati, aspettando un felice risveglio.

 

 

Chiacchieri con la bergenia, richiamando antichi ricordi.

 

 

Ti confondi in un chiarore, traendo sprazzi di inconsueta verità.

 

 

 

 

Cedi alla bellezza dei fiori d’arancio, commentando parole d’amore.

 

 

 

Ti accomodi vicino ad un’azalea bianca, leggendo versi di insoliti poeti.

 

 

 

 

Invidi la forza di certe radici, conoscendo la fragilità dei tuoi sogni.

 

 

 

Affronti un sentiero, immaginando un prossimo percorso.

 

 

 

 

Ti rifugi nell’umiltà dell’erba, trattandola come un’amica.

 

 

 

Ti siedi in una panchina, evocando un volto.

 

 

Tenti di annullarti nel verde imperante, dimenticando il passare del tempo.

 

 

 

 

 

 

 

 Per saperne di più:

 

https://www.facebook.com/leserresannicolaodv

 

 

 

 

 

Fotografie scattate il 29 aprile 2023

 

Immaginando di vagare nella rappresentazione della Natività sulle alture del ponente genovese

 

Cammino su una passerella e ascolto – senza volere – la conversazione, privatissima, tra due protagonisti di questa devota rievocazione di un fatto lontano nel tempo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Saluto educatamente uno strano personaggio che incontro lungo una creusa.

 

 

 

 

Recito un’Ave Maria davanti alla statua della Vergine, pensando a un bambino lontano.

 

 

 

 

Mi commuovo, come non succedeva da tempo, leggendo un brano del vangelo di Luca.

 

 

 

 

Immagino la vita, certo gioiosa come in una favola, che scorre all’interno delle case illuminate.

 

 

 

 

Cerco, negli interni, le tracce di antichi mestieri.

 

 

 

 

 

Auguro una buona serata alla signora che stende i panni e, in preda alla malinconia, penso a mia mamma; la ricordo, in vita, spesso impegnata in questa attività.

 

 

 

Mi avventuro nel buio, col cuore in gola, sperando di incontrare la luce.

 

 

 

Mi ritrovo in un ambiente sereno, inseguendo le mie fantasie.

 

 

 

Aiuto un tale a sistemare le botti sul carretto, accettando l’invito a brindare al nuovo anno imminente.

 

 

 

 

Sorrido a una montagna lontana.

 

 

 

 

Conto le pecore, indiscusse regine di ogni presepe.

 

 

 

Osservo con curiosità alcuni personaggi al lavoro.

 

 

 

Immagino, con gioia, di essere in un quadro naif!

 

 

 

Mi propongo di visitare, al più presto, una chiesa lontana.

 

 

 

 

Chiedo ospitalità, ormai in preda alla stanchezza, in una capanna speciale.

 

 

 

 

 

 

 

 

Per saperne di più:

 

 

www.101giteinliguria.it/il-presepe-di-crevari/

 

 

Fantasie in un luogo suggestivo dell’Acquedotto Storico di Genova

 

Forse è un punto di passaggio per un’altra dimensione.

 

Forse da qui le anime salgono al cielo attraverso un vortice che porta all’infinito.

 

Forse è il simbolo di un sogno da realizzare, di una speranza che aspira ad abbracciare la luce.

 

Forse è l’ultima immagine vista da uno sguardo stanco, prima di fuggire nell’eternità.

 

 

 

 

 

 

 

Per saperne di più:

 

 

L. Rosselli, Passeggiate sull’Acquedotto Storico di Genova, Nuova Editrice Genovese, Genova, 2009, pagg. 69-70

 

 

 

 

Sono qui come una pastorella appestata del XVI secolo che sentì una voce:

Salus Infirmorum, ora pro nobis

Spero che la Vergine abbia pietà del mio dolore, donandomi conforto come in quel tempo lontano guarì la giovane di Ravino.

Mi commuovo osservando tracce di grazie richieste e ricevute.

Mi unisco alle preghiere del passato e del presente, mentre il Brevenna scorre poco lontano.

 

 

 

 

 

Per saperne di più:

https://fuorigenova.cittametropolitana.genova.it/content/poi/santuario-della-madonna-dellacqua

 

https://storiediterritori.com/2020/07/02/il-santuario-della-madonna-dellacqua-in-valbrevenna/

 

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